L'inchiesta di Libération contro Nasser-al-Khelaifi

«Nasser al-Khelaifi, chiavette USB e detenzione arbitraria. I controversi metodi del Qatar per proteggere i suoi segreti». Questo il titolo di un'inchiesta pubblicata oggi in prima pagina sul quotidiano francese Libération a meno di due mesi dall'avvio dei Mondiali di calcio a Doha.
L'inchiesta punta il dito contro il presidente del Paris-Saint-Germain (PSG), Nasser-al-Khelaifi, fedelissimo in Europa della famiglia dell'emiro al-Thani. Il giornale parigino evoca, in particolare, «le sevizie subite» in Qatar da Tayeb B., un franco-algerino vicino ai repubblicani francesi: l'uomo «che sapeva troppo», scrive il quotidiano, detentore di «documenti potenzialmente esplosivi» per lo stesso al-Khelaifi.
A inizio 2020, sottolinea Libé, Tayeb B. viene fermato a Doha, la capitale del Qatar. Sarebbe in «possesso di informazioni compromettenti per il capo del PSG», «prove potenziali di azioni di corruzione nella controversa attribuzione del Mondiale 2022, fatti di lavoro dissimulato, testimonianze riguardanti la vita privata del presidente del Psg nella capitale francese».
«Al termine di una dura detenzione viene liberato, solo dopo aver consegnato i documenti agli avvocati di Al-Khelaifi», è scritto nelle anticipazioni di questa sera. «Un caso - conclude Libération - che solo la giustizia francese potrà risolvere».