L'incontro tra Kim e Lavrov e quel «sostegno incondizionato» alla Russia: in arrivo altri soldati nordcoreani?

Una «assistenza fraterna» e «incondizionata». I rapporti tra Russia e Corea del Nord, da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, sembrano sempre più solidi. E per Kiev non sono buone notizie, anzi, dato che il legame tra i due Paesi prevede anche il sostegno militare. Ieri il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha incontrato il leader nordcoreano Kim Jong Un durante la sua visita nella città nordcoreana di Wonsan, dove lo scorso mese è stato inaugurato un resort turistico, salutato dai media statali come un «tesoro nazionale».
Secondo l'agenzia di stato russa TASS, Lavrov avrebbe riferito a Kim che il presidente russo Vladimir Putin «spera in una prosecuzione dei contatti diretti nel prossimo futuro». Non è chiaro se il capo del Cremlino si riferisse anche a un nuovo invio di soldati. Tuttavia, stando all'intelligence ucraina, Pyongyang sarebbe pronta a schierare fino a 30 mila combattenti per supportare gli attacchi di Mosca all'Ucraina.
Il report dei servizi segreti ucraini, visionato dalla CNN, afferma che il Ministero della Difesa russo è in grado di fornire ai nordcoreani «equipaggiamento, armi e munizioni» con l'obiettivo di «un'ulteriore integrazione alle unità di combattimento russe». Il documento aggiunge che «esiste una grande possibilità» che le truppe nordcoreane siano impegnate in combattimenti in zone dell'Ucraina occupata dalla Russia «per rafforzare il contingente russo, anche durante le operazioni offensive su larga scala».
La valutazione, effettuata dagli 007 di Kiev, afferma inoltre che vi sono segnali che gli aerei militari russi siano in fase di adattamento per il trasporto di personale, a dimostrazione dell'enorme impresa di spostare decine di migliaia di soldati stranieri attraverso la Siberia, che condivide un confine con la Corea del Nord nell'estremo sud-ovest.
Kim, d'altronde, ha ribadito l'impegno del suo governo a «sostenere e incoraggiare incondizionatamente tutte le misure» che la Russia adotterà in Ucraina, stando all'agenzia di stampa ufficiale KCNA.
Ad ottobre dello scorso anno, tra le 10 e le 11 mila unità asiatiche erano state inviate in Russia per contrastare l’avanzata delle truppe di Kiev nel Kursk. Dopo mesi di intensi scontri e migliaia di morti (si stima oltre 4 mila tra i nordcoreani), l’esercito di Putin, aiutato dai soldati di Pyongyang, era riuscito a chiudere il fronte nel Kursk, aprendone uno oltre confine, nella regione ucraina di Sumy. «Le operazioni di liberazione della regione di Kursk per respingere l'invasione della Russia da parte delle forze ucraine si sono concluse trionfalmente», avevano spiegato le autorità nordcoreane, descrivendo l’impresa militare come una «missione sacra» per «consolidare ulteriormente» l'amicizia e la solidarietà con la Russia e «difendere l'onore» della Corea del Nord.
La nuova visita di Lavrov in Corea del Nord rappresenta l’ultimo di una serie di viaggi di alto profilo di funzionari di Mosca, mentre entrambi i Paesi continuano a intensificare i loro legami militari e politici. Pyongyang, infatti, non ha inviato solamente soldati, ma anche lavoratori a basso costo, munizioni di artiglieria e missili.
Secondo un rapporto del Multilateral Sanctions Monitoring Team (MSMT), una squadra internazionale composta da 11 Paesi (Stati Uniti, Regno Unito, Corea del Sud, Giappone, Nuova Zelanda. Australia, Canada, Francia, Germania, Italia e Paesi bassi), il Cremlino avrebbe ricambiato il supporto di Pyongyang durante la guerra aiutando la Corea del Nord nei suoi programmi sui missili balistici attraverso la fornitura di dati basati sulle prestazioni delle armi utilizzate nella guerra in Ucraina. Non solo, Mosca avrebbe inoltre fornito equipaggiamento per la difesa aerea, nonché sistemi di guerra elettronica.
Durante la visita di ieri, Lavrov ha incontrato pure il suo omologo Choe Son Hui, affermando che i funzionari nordcoreani hanno «riaffermato il loro pieno sostegno a tutti gli obiettivi» dell'offensiva in Ucraina. Il politico russo ha anche ringraziato gli «eroici» soldati nordcoreani.
Entrambe le parti «hanno sottolineato la loro determinazione a contrastare congiuntamente le aspirazioni egemoniche degli attori extraregionali, che stanno portando all'escalation delle tensioni nell'Asia nordorientale e in tutta la regione Asia-Pacifico», ha fatto sapere il Ministero degli Esteri russo.
All'inizio dell'incontro con Choe, Lavrov ha detto di sperare che i turisti russi possano presto visitare Wonsan: «Sono certo che i turisti russi saranno sempre più desiderosi di venire qui. Faremo tutto il possibile per facilitarlo, creando le condizioni necessarie, compresi i viaggi aerei», ha affermato il ministro.
Secondo la KCNA, Kim ha personalmente tagliato il nastro inaugurale del vasto resort sulla spiaggia di Kalma, dotato di parchi acquatici, hotel di lusso e alloggi per circa 20 mila ospiti. Il resort si trova accanto a un aeroporto internazionale, un'ulteriore indicazione che il progetto mira ad attrarre valuta estera, evidenzia la CNN.
L'anno scorso, piccoli gruppi di turisti russi avevano visitato la Corea del Nord per trascorrere tre giorni di vacanze sugli sci presso nel resort di Maskiryong, un'attrazione turistica inaugurata nel dicembre 2013.
I legami tra Russia e Corea del Nord non preoccupano solo l’Ucraina e gli alleati occidentali, ma pure Corea del Sud e Giappone, in quanto gli armamenti e le tecnologie fornite da Mosca potrebbero spingere Pyongyang a nuove intimidazioni contro i due Paesi.
Il segretario del Consiglio di sicurezza russo, Sergei Shoigu, nelle scorse settimane aveva fatto sapere che la Corea del Nord avrebbe spedito in Russia migliaia di soldati e lavoratori per aiutare a cancellare le devastazioni della guerra, descrivendo l'operazione come una «assistenza fraterna» tra i due Paesi. Stando a Shoigu, la Corea del Nord avrebbe inviato una «divisione di costruttori, due brigate militari di 5 mila persone», nonché mille sminatori per aiutare nella «ricostruzione» della regione invasa ad agosto del 2024 dai soldati ucraini.
Anche in quella occasione, Kim aveva promesso di sostenere la Russia «incondizionatamente», anche sulla «questione ucraina».
Nel novembre dello scorso anno, la Russia aveva firmato un trattato di mutua difesa con la Corea del Nord. Entrambi i Paesi avevano precedentemente dichiarato di aiutarsi a vicenda in caso di «aggressione». Secondo le stime degli ufficiali dell'intelligence sudcoreana, oggi circa 15 mila nordcoreani lavorano in Russia nell'ambito di programmi di cooperazione industriale bilaterale.