Regno Unito

L'infermiera killer di neonati cambia legale e punta alla ripetizione del processo

Lucy Letby era stata condannata all'ergastolo per quella che le cronache hanno ribattezzato la «strage di neonati» del Countess of Chester Hospital
© KEYSTONE (Elizabeth Cook/PA via AP)
Ats
06.09.2024 12:40

Ha nominato un nuovo legale, e punta a ritentare la strada di un appello per cercare di ottenere la ripetizione del processo, Lucy Letby, la cosiddetta infermiera killer del Chestershire condannata all'ergastolo per quella che le cronache hanno ribattezzato la «strage di neonati» del Countess of Chester Hospital: ospedale del nord dell'Inghilterra in cui la donna, addetta al reparto maternità, avrebbe fatto morire deliberatamente - secondo le accuse - almeno 7 bebè fra il 2015 e il 2016, e tentato di ucciderne altri, per ragioni rimaste in larga parte oscure.

Ad annunciarlo è stato l'avvocato prescelto, Mark McDonald, il quale si è detto convinto che ci siano elementi concreti per provare a «sostenere l'innocenza» dell'ex infermiera, proclamatasi non colpevole in entrambi i processi da cui, fra il 2023 e quest'anno, è uscita condannata. McDonald si è messo al lavoro per predisporre un ricorso ulteriore - dopo due precedenti appelli respinti - da presentare «su basi nuove» alla Criminal Cases Review Commission: organismo incaricato di decidere se rinviare o meno in Corte d'Appello casi già giudicati per un processo bis casi.

Nuovi dubbi sull'epilogo della vicenda, soggetta fin dall'inizio a un dibattito mediatico intenso tra colpevolisti e innocentisti, sono stati del resto sollevati nelle ultime settimane anche da testate non sensazionalistiche quali la Bbc o il Guardian, in inchieste giornalistiche suffragate dal parere di vari esperti. Desta in particolare perplessità la ricostruzione secondo cui Letby - non in servizio nel momento di alcune morti imputategli - avrebbe ucciso le sue presunte vittime attraverso l'effetto ritardato d'iniezioni d'insulina in dosaggio eccessivo, o di aria per indurre un'embolia. Mentre si moltiplicano le rivelazioni su un più generale sfondo di negligenze nell'ospedale in questione - soggetto ora anche a un'inchiesta interna del servizio sanitario nazionale (Nhs) - e i sospetti che l'infermiera possa essere diventata una sorta di facile capro espiatorio individuale.