Energia atomica

L’Iran pronto alla produzione di uranio arricchito al 60%

L’impianto nucleare interessato è quello di Natanz, obiettivo domenica scorsa di un «sabotaggio» attribuito a Israele
Foto della centrale atomica di Natanz. / © EPA/AEOI
Ats
14.04.2021 09:58

(Aggiornato alle 09.58) L’Iran comincerà la settimana prossima a produrre l’uranio arricchito al 60% nel suo impianto nucleare di Natanz: lo ha detto oggi l’ambasciatore Kazem Gharibabadi, rappresentante della Repubblica islamica presso l’Agenzia internazionale per l’energia atomica.

In un messaggio pubblicato su Twitter, Gharibabadi ha detto che la modifica del processo è già iniziata a Natanz, l’impianto che domenica è stato l’obiettivo di un «sabotaggio» attribuito a Israele. «Ciò migliorerà in modo significativo sia la qualità che la quantità dei prodotti radiofarmaceutici», ha aggiunto.

Il portavoce dell’Organizzazione per l’energia atomica dell’Iran, Behrouz kamalvandi, aveva detto ieri sera che i preparativi per l’arricchimento dell’uranio al 60% sarebbero cominciati immediatamente nel sito nucleare sotterraneo.

Rohani, l’arricchimento dell’uranio una risposta al «terrorismo» d’Israele

L’arricchimento dell’uranio al 60% da parte dell’Iran è la risposta al «terrorismo nucleare» di Israele: lo ha detto oggi il presidente iraniano Hassan Rohani, aggiungendo che Teheran risponderà «sicuramente ai complotti dei sionisti e questo è stato il primo passo».

«Voi volete minare le attività nucleari pacifiche dell’Iran, ma noi stiamo agendo nel rispetto della legge. La vostra mossa è terrorismo nucleare, la nostra è legale», ha detto Rohani nel corso di una riunione di Gabinetto rivolgendosi al governo israeliano, che secondo Teheran è stato l’autore de ‘sabotaggio’ del sito nucleare di Natanz. «Tuttavia, aspettiamo il risultato finale delle indagini sull’incidente, ma è ovvio che si è trattato di un crimine dei sionisti», ha aggiunto.