Il personaggio

Liz Truss come Margaret Thatcher?

Il paragone storico è scontato, ma sarà davvero così? Proviamo a districarci fra parallelismi e differenze
Stefano Olivari
05.09.2022 19:00

Liz Truss uguale Margaret Thatcher? Per il nuovo primo ministro del Regno Unito il paragone storico è scontato: oltre a lei e alla Thatcher l’unico altro premier donna in UK è stata Theresa May, che non suscita sentimenti forti anche se la Storia l’ha attraversata da protagonista visto che al vertice c’è arrivata subito dopo il referendum sulla Brexit che ha posto fine alla carriera politica di David Cameron. Truss-Thatcher, quindi?

Oxford

Entrambe vengono dalla media borghesia, cosa abbastanza rara per i leader britannici di destra e di sinistra. La Thatcher, morta nel 2013 a 88 anni, era figlia di un droghiere, mentre la quarantasettenne Truss è stata cresciuta da un padre professore universitario di matematica e da una madre infermiera. Le famiglie di entrambe erano comunque appassionate di politica, praticandola a livello locale: quella della Thatcher sempre per i conservatori, quella della Truss per i laburisti, al punto che il padre mai l’ha sostenuta nelle sue campagne elettorali. Partendo da sinistra la giovane Truss è poi stata liberaldemocratica, per poi diventare definitivamente conservatrice nel 1996, a 21 anni, subito dopo la laurea triennale. L’assenza di un patrimonio familiare di un certo tipo, senza contare le relazioni sociali, non ha impedito ad entrambe di andare ad Oxford: lì la Thatcher si era laureata in chimica, prima di una seconda laurea che le avrebbe consentito anche di fare l’avvocato. Come curriculum accademico meglio lei della sua versione moderna, quindi.

Il privato

Entrambe prima di dedicarsi a tempo pieno alla politica hanno lavorato anche nel privato: la Thatcher in un’industria chimica, la Truss prima in un’azienda petrolifera (la Shell) e poi in una telefonica (la Cable & Wireless, da una decina d’anni acquistata da Vodafone), ma sempre con in testa la carriera politica, con la svolta avvenuta presto: Thatcher membro del parlamento a 34 anni, Truss a 35. Quindi background familiari simili, da benestanti ma senza grandi ricchezze e comunque fuori dal giro giusto. Per entrambe due mariti quasi invisibili nonostante le buone carriere (il mitico Denis Thatcher e l’altrettanto mitico, visto che ha perdonato la Truss per un tradimento quasi ufficiale, Hugh O’Leary), due figli a testa, un maschio e una femmina per la Thatcher, due femmine per la Truss. Che come donne, quindi, hanno vite quasi parallele, al di là delle maggiori difficoltà avute per farsi largo negli anni Cinquanta.

La politica

Se le somiglianze personali sono notevoli, quelle politiche le rendono quasi cloni. In economia le ricette sembrano le stesse: meno interventi dello Stato, meno tasse, meno burocrazia a limitare imprese e capitali, libero commercio ovunque e in condizioni di reciprocità. Simile anche la politica estera: legame strettissimo con gli Stati Uniti, l’Unione Sovietica (anche ora con la riduzione alla sola Russia) e la Cina principali avversari, interventismo anche militare. Non a caso la Truss, come del resto Boris Johnson, è favorevole ad un’azione più incisiva in Ucraina. Freddezza con il resto d’Europa (la Thatcher, adolescente durante la Seconda Guerra Mondiale, detestava in particolare la Germania), anche se in entrambi i casi è sbagliato parlare di anti-europeismo: al referendum del 1975 la Thatcher fu tra i politici conservatori più attivi per l’adesione alla Comunità Europea, mentre la Truss pur euroscettica al referendum del 2016 ha votato per il Remain. Insomma, sì all’Europa dei commerci ma nessuna unione politica e tanto meno militare.

La regina

Sarà interessante il rapporto della Truss con la Regina Elisabetta ed in generale con l’istituzione monarchica, fabbrica di gossip a ciclo continuo ma anche simbolo dell’unità della nazione e di un mondo perduto a cui molti britannici, in particolare gli inglesi, sono molto affezionati. La Thatcher, amante del liberismo in economia ma anche di una società ordinata secondo gli schemi di un piccolo mondo antico, rispettava la monarchia ma non aveva sudditanza, è proprio il caso di usare questo termine, nei confronti della Regina. La quale da parte sua la trattava con una fredda correttezza. Per la Truss, nata 50 anni dopo e bambina con Lady Diana (così come la Thatcher) imperante sui media, i Windsor sono al massimo un’attrazione turistica: da giovane era addirittura per l’abolizione della monarchia, da politico conservatore non è mai arrivata ad una simile posizione ma comunque non ama questa istituzione e pensa, come ormai anche molti conservatori, che il capo dello Stato debba essere eletto dal popolo. Di sicuro questa rivoluzione non la farà lei, che ha come orizzonte le elezioni politiche del 2025 e che nel mondo di oggi difficilmente arriverà agli 11 anni, dal 1979 al 1990, della Thatcher.

I media

Finora abbiamo descritto due donne molto simili, al netto delle differenti epoche in cui sono cresciute e si sono affermate. Ma come le descriveranno i media, per non dire la Storia con la S maiuscola? Nel caso della Thatcher lo sappiamo già, visto che non c’è più: il suo nome ancora oggi irrita chi rimpiange quell’economia ipersindacalizzata e quella politica felpata, dalle ipocrite buone maniere, mentre esalta chi ritiene gli anni Ottanta il decennio d’oro dell’Occidente. Nel caso della Truss ovviamente lo vedremo in futuro, ma già adesso si può dire che rispetto alla Thatcher venga trattata con i guanti, non fosse altro perché criticare una donna porta in automatico ad accuse di sessismo, nei Paesi anglosassoni più che negli altri. Ma il rispetto di cui gode Liz Truss dipende anche dal fatto che Margaret Thatcher sia esistita. E lei è la prima a saperlo, visto che pur non avendo nemmeno la metà delle capacità oratorie e del carisma della Thatcher, ha sempre assecondato i media nella loro frenetica ricerca di stereotipi. Fino al punto, di non ritorno, di evocare a volte la Thatcher anche nell’abbigliamento, con tanto di fiocco. Certo se la Truss riuscisse a far tornare nel Regno Unito, in Europa e nel mondo il travolgente spirito anni Ottanta, adattato alla modernità, compirebbe un’impresa degna del suo modello. Anche se Nigel Farage, per tutti Mister Brexit, l’ha già definita «Theresa May 2.0».

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