L'offensiva: con i «Carri di Gedeone» Israele punta a occupare Gaza

Gedeone. Scelto da Dio per salvare il popolo d'Israele dagli oppressori di Madian. Radunò un esercito di 32.000 persone ma Dio gli ordinò di scegliere solo trecento uomini per sconfiggere i potenti e numerosi Madianiti. Lui, mostrando fede, fece esattamente così. Muniti torce, trombe e vasi di coccio. L'impresa è descritta nella Bibbia, nel libro dei Giudici. E «Carri di Gedeone» è proprio il nome scelto per la nuova offensiva lanciata dall'IDF nelle prime ore di oggi nella Striscia di Gahza. Secondo i funzionari israeliani, l'offensiva mira a «conquistare» Gaza e a mantenere il territorio, spostare la popolazione civile palestinese verso il sud della Striscia, attaccare Hamas e impedire al gruppo di prendere il controllo delle forniture di aiuti umanitari.
Il primo obiettivo della nuova offensiva – era già stato spiegato a inizio maggio – è quello di eliminare il controllo della distribuzione degli aiuti, ritenuto dallo Stato Maggiore israeliano il caposaldo del potere di Hamas. Questo però comporta l’occupazione in maniera stabile di vaste zone di Gaza, per «isolare la popolazione dai terroristi».
L'annuncio dell'IDF sull'avvio della nuova offensiva è arrivato dopo la fine della visita del presidente USA Donald Trump in Medio Oriente, mentre a Doha i negoziati sulla tregua nell'enclave e il rilascio degli ostaggi non hanno fatto passi avanti.
Il Piano generale per l'offensiva, che l'esecutivo di Benjamin Netanyahu aveva appunto approvato all'inizio di maggio, è frutto di una lunga discussione che va avanti dal 2024. Anche perché l'esercito di Gedeone è stremato da un anno e mezzo di guerra e gli alti ranghi militari avevano espresso molte resistenze per la necessità di mobilitare decine di migliaia di riservisti.
Le fasi
Durante la fase preliminare del piano, l'IDF ha preparato il campo di battaglia isolando i battaglioni di Hamas, espandendo e rafforzando la sua presa su specifici corridoi necessari per la sicurezza e l'arrivo di rifornimenti, mentre ancora si negoziava per il rilascio degli ostaggi. La seconda fase prevede che l'IDF liberi le aree di Gaza dalla presenza di Hamas e contemporaneamente faccia sfollare i civili verso sud, concentrando gli abitanti di Gaza a Rafah.
«L'operazione includerà un attacco su vasta scala, compreso lo spostamento della maggior parte della popolazione della Striscia di Gaza. Questo per proteggerli in un'area securizzata lontana da Hamas», aveva spiegato il portavoce dell'esercito, il generale di brigata Effie Defrin.
Il trasferimento dei palestinesi verso la Libia
E da Rafah dovrebbero iniziare le partenze dei palestinesi verso l'estero. L'amministrazione Trump sta lavorando a un piano per trasferire in maniera permanente fino a 1 milione di palestinesi dalla Striscia di Gaza alla Libia, hanno rivelato a Nbc News cinque persone informate. Il piano è in una fase di valutazione così avanzata che l'amministrazione ne avrebbe già discusso con la leadership libica.