.

Lula: «Non spetta a me dire di chi è la Crimea»

«Vanno affrontate questioni come il territorio della Crimea o la Nato, ma ciò è competenza di quei due Paesi»
Ats
26.04.2023 13:57

Il presidente brasiliano, Luiz Inácio Lula da Silva, crede che non spetti a lui «stabilire a chi appartiene la Crimea», perché questa discussione riguarda «ucraini e russi» in sede di un ipotetico futuro negoziato. «Prima va fermata la guerra, poi si può iniziare a parlare», ha detto in una conferenza stampa da Madrid, dopo un incontro con il premier spagnolo Pedro Sánchez. «Vanno affrontate questioni come il territorio della Crimea o la Nato, ma ciò è competenza di quei due Paesi», ha aggiunto.

In risposta a domande di giornalisti, Lula ha insistito più volte sulla necessità di favorire negoziati. «La guerra si trova ora, secondo me, in un momento in cui serve l'intervento di un gruppo di Paesi amici che possa far sedere le parti in causa a dialogare, a stabilire delle norme. Devono smettere di distruggere, di attaccare, perché non si può continuare così», ha detto. «La guerra è iniziata senza che ci siano stati molti tentativi di negoziato per evitarla», ha proseguito il presidente brasiliano, aggiungendo poi di voler «continuare a lavorare per un accordo», favorendo un dialogo «con tutti», anche con Vladimir Putin. Stando al leader sudamericano, il Brasile può assumere in questo conflitto una posizione «più comoda» rispetto ai Paesi europei, perché è a «14.000 chilometri dalla guerra». «Tutti siamo contro la guerra, ma la guerra è già lì, è già iniziata, e ora credo che ciò che manca è il negoziato, o il dibattito sulla guerra». Lula ha comunque ricordato che il suo Paese ha «condannato dall'inizio l'occupazione territoriale in Ucraina».