«L'ultima lettera» di Berlusconi e «le procure giacobine»

«Negli ultimi 20 anni della storia italiana, abbiamo assistito a molte vicende giudiziarie cariche di odio ideologico, talvolta di pressapochismo investigativo e soprattutto abbiamo assistito ad una forma di lotta politica che ha utilizzato le procure giacobine della magistratura per delegittimare gli avversari politici e per ostacolare, come nel caso che descrivi nel libro, la ricerca delle reali responsabilità di gravi reati». Parole di Silvio Berlusconi in una lettera inviata il 3 giugno all'esponente parmigiano di Forza Italia Giovanni Paolo Bernini: «Ho saputo dalla famiglia - spiega Bernini - che è stata l'ultima lettera da lui scritta e inviata: lo ritengo un testamento politico importante sul tema Giustizia e dal punto di vista umano».
La lettera è stata scritta da Berlusconi in vista dell'uscita del nuovo libro di Bernini, Colpo al sistema. Bernini fu imputato e poi prosciolto nel processo Aemilia, si ritiene vittima di «malagiustizia politica» e ha sempre accusato i magistrati, in particolare l'ex pm della Dda ed ex procuratore di Reggio Emilia Marco Mescolini, di non aver indagato anche sul centrosinistra e il PD. «Desiderio inviarti le mie più sincere congratulazioni - gli ha scritto Berlusconi - per il coraggio, la tenacia e la forza d'animo con cui hai affrontato, per quasi dieci anni, il dramma dell'attacco giudiziario e dello scandalo mediatico a cui ingiustamente sei stato sottoposto, senza mai piegarti e rinunciare alla ricerca della verità».
Il testo del Cavaliere si conclude con un ringraziamento per la lotta portata avanti «perché in tal modo hai svolto un servizio fondamentale per la storia della Repubblica italiana, quello di mostrare coi fatti e non con le parole che troppo spesso i destini di governi locali e nazionali, come fu per il mio primo Governo, furono abbattuti con l'arma giudiziaria per distogliere l'attenzione dai reali bisogni dei cittadini».