L'ultima mossa della Russia per i visitatori stranieri? La firma di un «patto di lealtà»

Mentre la Finlandia chiude tutti i valichi con la Russia, Mosca corre ai ripari. E pensa a nuove strategie per non isolarsi ancor più di quanto non sia già avvenuto nel corso degli ultimi due anni, dall'inizio del conflitto in Ucraina. Questa volta, in particolare, la Federazione Russa ha deciso di rivolgersi ai visitatori. Chiedendo loro di firmare quello che è stato definito «un patto di lealtà». Vale a dire, un documento nel quale si attesta di non voler sfidare il Cremlino – in particolare su questioni come la guerra – e di voler rispettare il divieto di promuovere le relazioni LGBT (proprio oggi, il movimento internazionale è stato messo al bando dalla Corte suprema russa). Di più, secondo quanto riferisce la Tass, firmando la dichiarazione i visitatori della Russia giurerebbero fedeltà e rispetto dei divieti «stabiliti per proteggere gli interessi nazionali russi».
Le premesse, dunque, sono chiare. Così come lo scopo del patto. Quello che resta da capire, spiegano i media internazionali, è se a firmare la dichiarazione dovranno essere solo i visitatori che si recano in Russia per soggiorni brevi, oppure anche le persone straniere a cui è stato concesso un visto a lungo termine per poter vivere o lavorare nel Paese. Un tentativo per rafforzare il controllo della popolazione, anche in vista della prossima campagna elettorale (per la quale si attende ancora una conferma ufficiale sulla ricandidatura di Putin)? Dopotutto, secondo quanto rivelano gli esperti, tutti gli stranieri che giungono nel Paese sono visti come una potenziale minaccia, in quanto vengono tendenzialmente identificati come «agenti dell'Occidente». E pertanto, una strategia come quella di una firma, inequivocabile, potrebbe aiutare ad arginare eventuali problemi.
Ma andando nel dettaglio, ponendo la propria firma su questo documento, turisti e persone che provengono da un Paese al di fuori della Russia si impegnano anche a «non screditare le politiche e i leader politici della Russia», e a non negare i «valori morali e di altro tipo significativi per la Russia». Tra cui figurano, come anticipato, anche le idee sul matrimonio come unione di uomo e donna. Tradotto: chi aderisce alla dichiarazione si impegna a distanziarsi «dalla propaganda di relazioni sessuali non tradizionali». Sostanzialmente, quindi, un visitatore che si reca a Mosca per qualche giorno dovrebbe confermare al Paese di rispettare la sua visione su alcune delle tematiche più importanti al giorno d'oggi.
E non è tutto. Stando a quanto riporta la Tass, firmando il documento si prometterebbe a Mosca di non «distorcere» il ruolo dell'Unione Sovietica nella sconfitta della Germania nazista nella Seconda Guerra Mondiale. Una vera e propria prova di fiducia e di lealtà, insomma, a cui sarebbe impossibili sottrarsi qualora il patto di lealtà diventasse ufficiale.
Già, perché la proposta è ancora una bozza. Almeno per ora. Spetterà al Parlamento stabilire se il disegno di legge – promosso dal Ministero dell'Interno russo – si possa concretizzare e soprattutto in che misura. Per ora, però, non è ancora dato sapere quando, a tutti gli effetti, la Duma si occuperà della questione.