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«L'UNRWA è arrivata a un punto di rottura»

Lo ha detto il suo capo, lo svizzero Philippe Lazzarini, in una lettera al presidente dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«L'UNRWA è arrivata a un punto di rottura»
Ats
23.02.2024 07:08
22:18
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L'UNRWA non è più in grado di fornire assistenza nel nord di Gaza

Un portavoce dell'agenzia per i rifugiati palestinesi Unrwa ha affermato che l'organizzazione non è più in grado di fornire assistenza nel nord di Gaza, dove ha solo «pochi dipendenti».

«Credo che abbiamo alcune settimane, cinque o sei, forse meno. Dopodiché, non saremo in grado di continuare a fornire servizi, non solo a Gaza, ma anche in luoghi come Siria, Giordania, Libano, Cisgiordania e Gerusalemme Est», ha detto ad Al Jazeera il portavoce dell'Unrwa Adnan Abu Hasna.

21:01
21:01
Raid colpisce una casa a Deir al-Balah

Almeno 24 persone sono morte e altre sono rimaste ferite, la maggior parte bambini e donne, in seguito al bombardamento israeliano che ha colpito una casa a Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. Lo riporta l'agenzia palestinese Wafa.

«Fonti locali hanno riferito che 24 cittadini sono stati martirizzati e altri sono rimasti feriti, la maggior parte dei quali bambini e donne, in seguito al bombardamento da parte degli aerei israeliani della casa della famiglia Abu Zuaiter nel quartiere di Bishara a Deir al-Balah», scrive l'agenzia, aggiungendo che le squadre di soccorso «continuano a estrarre vittime da sotto le macerie».

18:39
18:39
Intensi bombardamenti israeliani sul sud del Libano

L'aviazione e l'artiglieria israeliane hanno bombardato con intensità diverse località del sud del Libano a ridosso della linea di demarcazione tra i due Paesi e lungo il fronte di guerra con Hezbollah.

Si segnalano raid israeliani dalla zona costiera mediterranea di Naqura e Labbune, fino al settore centrale della linea di demarcazione, nei pressi di Blida e Kfar Kila.

Dal canto suo Hezbollah ha rivendicato di aver compiuto attacchi contro postazioni militari israeliane in Alta Galilea.

L'aviazione israeliana ha colpito obiettivi degli Hezbollah nel sud del Libano. Lo ha confermato il portavoce militare spiegando che i raid sono avvenuti a Labbouneh e a Kfar Kila «in un palazzo usato dal gruppo terroristico».

Secondo la stessa fonte, l'artiglieria ha colpito anche nella zona di Ayta ash-Shab per «rimuovere una minaccia».

17:47
17:47
«A Gaza sono entrate oltre 250mila tonnellate di aiuti»

Dall'inizio della guerra, a Gaza sono entrati, 13.834 camion di rifornimenti con 254.210 tonnellate di aiuti: dei primi, 8.021 hanno trasportato 167.080 tonnellate di cibo. Lo ha fatto sapere il Cogat, l'ente israeliano di governo dei Territori.

Israele - hanno ricordato i media - ha negato di limitare l'ingresso degli aiuti e ha addossato la colpa sulle organizzazioni umanitarie che operano all'interno di Gaza, affermando che centinaia di camion pieni di aiuti restano inattivi sul lato palestinese.

14:27
14:27
La delegazione di Hamas lascia il Cairo dopo i negoziati

La delegazione di Hamas rimasta al Cairo per diversi giorni per i negoziati sul cessate il fuoco a Gaza e lo scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi ha concluso la sua visita in Egitto, dopo aver avuto diversi incontri con i vertici dei servizi segreti egiziani. Lo scrive il media statale Al Qahera sulla sua pagina Facebook.

La delegazione ha discusso anche del ritorno degli sfollati alle loro case e delle modalità di soccorso e di accoglienza, in particolare nel nord della Striscia di Gaza.

Preoccupazione è stata espressa per la decisione del governo israeliano di impedire ai palestinesi della Cisgiordania di pregare nella moschea Al-Aqsa durante il Ramadan.

13:12
13:12
I sopravvissuti al 7 ottobre denunciano l'AP: «Ha comprato foto da affiliati di Hamas»

Alcuni sopravvissuti all'attacco di Hamas del 7 ottobre e le famiglie delle vittime dei kibbutz e del rave musicale Nova hanno intentato una causa contro l'Associated Press, accusando l'agenzia di stampa di essere complice della furia omicida di Hamas per aver usato la collaborazione di fotoreporter freelance ritenuti integrati con le migliaia di terroristi che hanno invaso Israele.

Una denuncia federale è stata presentata al Distretto meridionale della Florida, citando l'Ap per danni ai sensi della legge antiterrorismo. I ricorrenti sono rappresentati dal National Jewish Advocacy Center che accusa l'Ap di "sostenere materialmente il terrorismo" acquistando immagini scattate durante e dopo l'attacco del 7 ottobre.

La causa cita quattro fotografi freelance il cui lavoro è stato acquistato e pubblicato dall'Ap e da altri organi di stampa, sostenendo che si tratta di "noti associati di Hamas che si sono uniti ai terroristi durante gli attacchi del 7 ottobre".

I querelanti sono cittadini israelo-statunitensi e americani. Secondo la denuncia "l'Ap ha deliberatamente scelto di chiudere un occhio su questi fatti, e ha invece tratto profitto dalla partecipazione dei suoi fotografi terroristi al massacro attraverso la pubblicazione delle immagini 'esclusive', per le quali ha certamente pagato un premio, finanziando di fatto un'organizzazione terroristica".

Lauren Easton, vicepresidente della comunicazione aziendale dell'Ap, ha dichiarato che "la causa per il reportage sugli attacchi è priva di fondamento". "Non lavoriamo più con Hassan Eslaiah, che era stato occasionalmente un freelance per l'Ap e altre organizzazioni giornalistiche internazionali a Gaza", ha detto.

Il direttore del National Jewish Advocacy Center, Mark Goldfeder, ha dichiarato al New York Post che "le organizzazioni dei media non hanno alcun diritto speciale di agire impunemente e di fingere di non sapere chi stanno pagando. E come altri casi hanno chiarito, non importa che le persone che Ap pagava, con le quali aveva rapporti di lunga data, fossero freelance e non dipendenti; il problema è che Ap forniva supporto materiale a un'organizzazione terroristica straniera, non in quale veste i terroristi incassavano gli assegni".

12:39
12:39
Israele effettua un'esercitazione navale per un possibile conflitto in Libano

Una esercitazione su vasta scala è stata condotta questa settimana dalla flotta delle navi lancia-missili israeliane nella cosiddetta «arena settentrionale». Lo ha riferito la radio militare secondo cui queste manovre rientrano nei preparativi in vista di un possibile conflitto in Libano.

Il portavoce militare ha precisato che all'esercitazione - in cui sono stati simulati combattimenti su vasta scala e di vario genere - hanno preso parte navi lancia-missili in stretta cooperazione con la aviazione.

Particolare attenzione è stata dedicata all'uso degli elicotteri AS-565 Panther (noti in ebraico col termine 'Atalef', ossia 'pipistrello'). Fra gli scenari simulati vi sono stati l'intercettamento di droni, operazioni di salvataggio e rifornimenti delle navi in alto mare.

10:40
10:40
«Il piano di Netanyahu su Gaza è destinato al fallimento»

L'Autorità nazionale palestinese (Anp) di Abu Mazen ha respinto il piano del governo di Benjamin Netanyahu per il dopoguerra a Gaza. Il portavoce del presidente Nabil Abu Rudeina - citato dalla Wafa - ha detto che «Gaza sarà solo parte dello Stato palestinese indipendente con Gerusalemme come capitale, e qualsiasi piano diverso da quello è destinato al fallimento».

«Israele - ha aggiunto - non riuscirà nei suoi tentativi di cambiare la realtà e i dati demografici di Gaza. Se il mondo vuole sicurezza e stabilità nella regione, deve porre fine all'occupazione e riconoscere lo Stato palestinese indipendente».

10:38
10:38
Israele invia una delegazione ai colloqui di Parigi sugli ostaggi

Israele ha deciso di inviare una propria delegazione ai colloqui sugli ostaggi che da oggi si svolgono a Parigi, guidati dal direttore della Cia William Burns. La mossa - anticipata ieri da indiscrezioni di fonte politica - è stata formalizzata dal Gabinetto di guerra la scorsa notte.

A Parigi ci sarà non solo Burns ma anche - secondo i media - rappresentanti del Qatar e dell'Egitto. L'incontro di Parigi si svolge alla luce dei «progressi» riportati al Cairo dove si è recata nei giorni scorsi una delegazione di Hamas guidata dal leader Ismail Haniyeh.

10:34
10:34
Nei piani di Israele c'è la costruzione di oltre 3.300 case in Cisgiordania

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il ministro della difesa Yoav Gallant ed il ministro delle finanze Bezalel Smotrich hanno deciso di sottoporre alla 'Commissione suprema per la progettazione' piani di costruzione di oltre 3300 alloggi in Cisgiordania, dopo l'attentato di ieri a Maaleh Adumin in cui un israeliano è stato ucciso.

La radio dei coloni Canale 7 precisa che 2350 alloggi sono destinati a Maaleh Adumim (presso Gerusalemme), 694 a Efrat e 300 a Keidar (Betlemme). «Sappia ogni terrorista che vuole uccidere israeliani - ha detto Smotrich - che replicheremo agli attacchi approfondendo il controllo su tutta la terra d'Israele».

09:07
09:07
Nel piano post-guerra di Netanyahu c'è la chiusura dell'UNRWA

Uno degli aspetti chiave del piano del governo del premier israeliano Benjamin Netanyhau per il dopoguerra a Gaza è la chiusura dell'Unrwa, l'agenzia dell'Onu per i profughi palestinesi.

Dopo aver ricordato il presunto coinvolgimento di 12 membri dell'agenzia nell'attacco terroristico del 7 ottobre, il piano afferma che Israele lavorerà per sostituirla con «organizzazioni umanitarie internazionali responsabili».

Il piano indica poi i principi nel breve termine, ovvero la continuazione della guerra fino al raggiungimento degli obiettivi: la distruzione della capacità militari e delle strutture di governo di Hamas e della Jihad islamica, il ritorno degli ostaggi e la rimozione di ogni minaccia di sicurezza da parte di Gaza.

L'esercito - come già annunciato in passato - manterrà la libertà di operare contro attività terroristiche in tutta l'enclave palestinese in modo da impedire il risorgere del terrorismo. Quest'ultimo è indicato dal piano come principio di medio termine. Prevista anche - e quindi confermata - la creazione di una zona cuscinetto sul lato palestinese della Striscia con la precisazione che resterà in vigore «quanto richiesto dalle necessità di sicurezza».

Israele - secondo il piano - imporrà una «chiusura» al confine sud della Striscia, quello con l'Egitto, per impedire le attività di contrabbando di armi e quindi del terrorismo, incluso il valico di Rafah. La «chiusura» sarà mantenuta «per quanto possibile con l'assistenza degli Usa e in collaborazione con l'Egitto. Nella fase intermedia, Israele manterrà il controllo di sicurezza »su tutta l'area a ovest della Giordania«, da terra, aria e mare, »per prevenire il rafforzamento di elementi terroristici in Cisgiordania e a Gaza per contrastare le loro minacce«.

La »completa smilitarizzazione« è legata »a quanto necessario per il mantenimento dell'ordine pubblico«. Il punto che riguarda la creazione di una zona cuscinetto è foriero di contrasto con gli Usa che sostengono la necessità di mantenere l'integralità dell'attuale estensione della Striscia. Quello invece di »una chiusura« al confine sud della Striscia è avversato dall'Egitto, che ha parlato di una violazione degli accordi esistenti tra i due Paesi.

08:07
08:07
Netanyahu ha presentato il suo piano «post-guerra»

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha presentato ieri sera per la prima volta formalmente al gabinetto di sicurezza un documento di principi sulla gestione di Gaza dopo la guerra, con l'obiettivo di installare «funzionari locali» non legati al terrorismo per amministrare la Striscia al posto di Hamas.

Il documento è stato pubblicato nella notte. Lo riportano i media israeliani. Il testo non nomina l'Autorità palestinese né esclude la sua partecipazione, ma dice che gli affari civili a Gaza saranno gestiti da «funzionari locali» con «esperienza amministrativa», non legati a «Paesi o entità che sostengono il terrorismo».

07:08
07:08
Il punto alle 7.00

L'UNRWA, l'agenzia dell'ONU per i rifugiati palestinesi, è arrivata a un «punto di rottura»: lo ha detto il suo capo, lo svizzero Philippe Lazzarini, in una lettera al presidente dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite.

«È con profondo rammarico che devo informarvi oggi che l'agenzia ha raggiunto un punto di rottura, con i ripetuti appelli di Israele al suo smantellamento e al congelamento dei finanziamenti dei donatori di fronte ai bisogni umanitari senza precedenti a Gaza», ha affermato nella missiva, pubblicata su X.

Attacco contro un'auto a Jenin

«Una persona è stata uccisa e altre quattro sono rimaste ferite, di cui una gravemente, in un attacco israeliano contro un'auto a Jenin, roccaforte delle fazioni armate palestinesi nel nord della Cisgiordania». Lo ha riferito ieri sera il ministero della Salute palestinese.