Il caso

Ma come fa del ghiaccio groenlandese ad arrivare a Dubai?

Negli Emirati Arabi Uniti spopola l'utilizzo di ghiaccio nordico nei cocktail – La start-up Arctic Ice ha creato una catena per rispondere alla domanda, «in maniera sostenibile»
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Red. Online
09.01.2024 13:15

Dalle temperature artiche di Nuuk, capitale della Groenlandia, a quelle torride di Dubai, Emirati Arabi Uniti. Grossi blocchi di ghiaccio provenienti dai fiordi del Paese nordico, vecchi di decine di migliaia di anni, hanno recentemente intrapreso un lungo, lunghissimo viaggio. No, dall'altra parte del mondo non ci arrivano da soli, o per caso. A coordinare la spedizione è una start-up groenlandese, Arctic Ice. Obiettivo: portare l'antico e pregiato ghiaccio nei bicchieri da cocktail emiratini. Lusso sfrenato? Follia? L'iniziativa sembra funzionare e a Dubai è già diventata una moda. E i fondatori dell'azienda giurano: «Agiamo con rispetto per l'ambiente».

Un ghiaccio speciale

Ma facciamo un passo indietro. Perché questo ghiaccio è così speciale? Il segreto sta, appunto, nella sua età. Secondo il sito web dell'azienda, il ghiaccio raccolto da Arctic Ice «proviene direttamente dai ghiacciai naturali dell'Artico che si trovano in uno stato di congelamento da oltre 100.000 anni. Queste parti delle lastre di ghiaccio non sono state a contatto con il suolo o contaminate da sostanze inquinanti prodotte dalle attività umane. Questo fa del ghiaccio artico l'H20 più pulito della Terra». Malik Rasmussen, co-fondatore, ha spiegato al Guardian: «Compresso nel corso dei millenni, è completamente privo di bolle e si scioglie più lentamente del ghiaccio normale. È anche più puro dell'acqua minerale ghiacciata».

In Groenlandia, è conosciuto come "ghiaccio nero", perché in acqua è completamente trasparente e per questo più difficile da individuare.

La rotta

Non è la prima volta che un'azienda groenlandese prova a esportare del ghiaccio locale. È la prima volta, però, che l'idea ha successo. Fondata nel 2022, Arctic Ice ha spedito recentemente le prime 20 tonnellate di ghiaccio negli Emirati Arabi Uniti. Ma come fa il ghiaccio, esattamente, a finire nei cocktail di Dubai? I fiordi intorno alla Groenlandia sono solitamente pieni di iceberg che si sono staccati dai ghiacciai collegati alla calotta glaciale della Groenlandia. La raccolta, dunque, avviene direttamente nel Nuup Kangerlua, il fiordo che circonda la capitale Nuuk. Qui, un'imbarcazione specializzata con una gru viene utilizzata per raccogliere questa tipologia di ghiaccio che per millenni non è stato a contatto né con la parte inferiore né con quella superiore del ghiacciaio. Una volta trovato e raccolto un blocco adatto, il ghiaccio viene refrigerato in grossi container che vengono trasportati in Danimarca, al porto di Aarhus, da una compagnia di navigazione islandese. Qui, spiega il giornale britannico, il ghiaccio viene caricato su un'altra nave e trasportato fino a Dubai dove il distributore locale, Natural Ice, si occupa di venderlo ai locali. 

Un'ipotetica rotta seguita dalle navi che trasportano il ghiaccio groenlandese. Nota: la rotta visualizzata non si basa su dati effettivi, ma è costruita con l'applicazione SeaRoutes.com, che calcola le vie più efficienti in termini di tempo e carburante
Un'ipotetica rotta seguita dalle navi che trasportano il ghiaccio groenlandese. Nota: la rotta visualizzata non si basa su dati effettivi, ma è costruita con l'applicazione SeaRoutes.com, che calcola le vie più efficienti in termini di tempo e carburante

Sostenibilità

Come prevedibile, l'iniziativa ha attirato qualche critica. Al centro delle preoccupazioni degli scettici, il tema sostenibilità. «Non sarebbe meglio pensare agli effetti del riscaldamento globale?». Ma i messaggi rivolti alla start-up sono anche andati oltre, ha spiegato Rasmussen al Guardian, «sfiorando le minacce di morte». Eppure, evidenzia Rasmussen, l'azienda è molto attenta al tema ecologico e sociale. La prima fase del trasporto, dalla Groenlandia alla Danimarca, è – promette Arctic Ice – a bassa intensità di carbonio. La Groenlandia importa una grande quantità di prodotti congelati dalla Danimarca. Ma quando partono da Nuuk, solitamente, i container sono vuoti. Per questo, riempirli di ghiaccio rappresenterebbe solo un modo per sfruttare meglio la tratta già effettuata per l'importazioni di beni di prima necessità. Non solo. Una volta stabilita la catena di approvvigionamento e calcolata l'impronta CO2 di Arctic Ice, tutte le emissioni in eccesso saranno calcolate e compensate attraverso le tecnologie emergenti che catturano CO2 dall'aria. «Aiutare la Groenlandia nella sua transizione ecologica è in realtà ciò per cui credo di essere stato messo al mondo», ha detto Rasmussen al Guardian. «Questo programma attraversa ogni aspetto dell'azienda, ma forse non l'abbiamo ancora comunicato abbastanza bene». L'obiettivo è quello di creare nuovi flussi di entrate per la Groenlandia, che dipende finanziariamente dalla Danimarca, la cui sovvenzione annuale rappresenta il 55% del bilancio groenlandese. Per ottenere una maggiore indipendenza, politica ed economica, la crescita economica è fondamentale. «In Groenlandia guadagniamo tutti i nostri soldi con il pesce e il turismo. Per questo vogliamo trovare altro da cui trarre profitto».

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