Ma quale «anno dell'efficienza»: Zuckerberg spendaccione in sicurezza personale

«Anno dell’efficienza». Così Mark Zuckerberg ha definito il 2023 per la sua società, Meta. In occasione della pubblicazione del rapporto sugli utili del quarto trimestre — pubblicazione avvenuta a inizio febbraio —, il miliardario ha evidenziato: «Possiamo fare di più per migliorare la nostra produttività, la nostra velocità e la nostra struttura dei costi. Il 2022 è stato un anno difficile ma ritengo che alla fine abbiamo fatto progressi sulle nostre priorità e ci siamo posizionati per ottenere risultati migliori quest'anno».
Sarà. Sta di fatto che, a sole due settimane dall’affermazione, la società madre di Facebook ha dichiarato in un documento che per il 2023 sarà previsto un aumento di spese per la sicurezza personale Mark Zuckerberg. Stiamo parlando di ben 4 milioni di dollari (3,7 milioni di franchi): in totale, 14 milioni di dollari (quasi 13 milioni di franchi) verranno utilizzati dall’azienda per coprire le spese di sicurezza del leader e fondatore. Il tutto mentre, in nome dell’anno dell’efficienza, decine di migliaia di posti lavoro vengono tagliati.
Una sicurezza costosa
Meta, dicevamo, ha aumentato la spesa al lordo delle imposte per la sicurezza personale di Zuckerberg a 14 milioni di dollari. Ma la somma non include altre spese di sicurezza che l'azienda sosterrà per conto del suo fondatore. In passato l'amministratore delegato ha dovuto affrontare critiche per aver speso di più per la sicurezza rispetto a dirigenti del mondo tech. Un esempio? Nel 2021, il gigante social ha speso in totale più di 26,8 milioni di dollari per le spese legate alla sicurezza di Zuckerberg e della sua famiglia, compresa l'indennità di 10 milioni di dollari al lordo delle tasse. Per questo, forse, l’azienda si è sentita in dovere di specificare nel comunicato diffuso mercoledì che Zuckerberg potrà utilizzare il fondo di 14 milioni per pagare «personale aggiuntivo, attrezzature, servizi, miglioramenti residenziali» e altre esigenze legate alla sicurezza. «L'aumento del 40% è appropriato e necessario in base alle circostanze, ed è stato deciso per rispondere a problemi di sicurezza dovuti a specifiche minacce alla sua incolumità derivanti direttamente dalla sua posizione di fondatore, presidente e amministratore delegato di Meta».
Nel documento, come a sottolineare la bontà della propria decisione, Meta ha evidenziato come lo stipendio del magnate della tecnologia sia di appena un dollaro all'anno. Già, ma i compensi extra ricevuti dalla società lo rendono (seppure in caduta) una delle persone più ricche al mondo. La 17., per la precisione, secondo la lista dei miliardari di Forbes.
E i tagli?
La notizia di questo aumento delle spese per la sicurezza del CEO arriva in un momento difficile per Meta. E rischia di portare a nuove, aspre, critiche. A novembre, infatti, l’azienda aveva annunciato una serie di feroci tagli. Qualcosa come il 13% della propria forza lavoro, 11 mila dipendenti.
Nella prima parte del 2022, Meta aveva raggiunto il picco di impieghi a quota 87 mila dipendenti. La metà di questi, ne avevamo già parlato, era stata assunta proprio negli ultimi due anni e mezzo: 27 mila persone fra il 2020 e 2021, 15.344 nella prima parte del 2022. Ma la crisi tech aveva spinto anche la società madre di Facebook a optare — parole di Zuckerberg — per un «appiattimento della struttura organizzativa», con l’obiettivo di «prendere decisioni più rapide» tramite la rimozione di «alcuni livelli di middle management».
Il CEO aveva aggiunto: «Voglio assumermi la responsabilità di queste decisioni e di come siamo arrivati a questo punto. So che è dura per tutti e mi dispiace soprattutto per coloro che ne sono stati colpiti». Insomma, vedere il proprio boss (già tra i più esigenti in termini di sicurezza) aumentare ulteriormente il budget dedicato alle proprie spese, non deve aver portato buonumore fra i dipendenti di Meta rimasti. Anche perché, anticipa il Financial Times, la società avrebbe ritardato la finalizzazione dei bilanci per preparare una nuova serie di importanti tagli ai posti di lavoro. Alcuni impiegati di Meta hanno rivelato al giornale britannico che, nelle ultime settimane, non c'è stata chiarezza sui bilanci e sul futuro organico. Quali progetti verranno abbandonati? Quali team verranno cancellati? L’insicurezza, segnalano i dipendenti, ha spinto i manager a un certo attendismo nella pianificazione dei turni e carichi di lavoro futuri. Tanto che, rivela la fonte, «l’anno dell'efficienza sta iniziando con un gruppo di persone pagate per non fare nulla. Siamo demotivati e demoralizzati».