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Maduro invoca lo spirito di Maradona: «Spaventa Milei mentre dorme»

Il presidente venezuelano ha lanciato una nuova serie di invettive contro il suo omologo argentino durante un congresso antifascista a Caracas
©MIRAFLORES PRESS HANDOUT
Ats
12.09.2024 14:02

Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha lanciato una nuova serie di invettive contro il suo omologo argentino, Javier Milei, durante un congresso «antifascista» a Caracas. Nel suo discorso, Maduro ha invocato lo spirito di Diego Armando Maradona, noto per la sua vicinanza al «chavismo», chiedendogli di «spaventare» il leader ultraliberista e non lasciarlo dormire.

«Diego, posso chiederti una cosa? Spaventa Milei mentre dorme, presentati in camera e 'tiragli' le zampe, Diego!», ha detto Maduro in tono beffardo vedendo tra il pubblico un poster con il volto del compianto calciatore argentino.

Il rapporto tra i due è stato segnato dallo scambio di offese. Maduro ha descritto Milei come un «fascista», «nazista» e un «errore della storia», mentre l'argentino (che non riconosce la contestata rielezione di Maduro alle presidenziali del 28 luglio) lo ha definito un «dittatore» e un «socialista impoveritore».

Dal canto suo, il candidato presidente dell'opposizione venezuelana, Edmundo Gonzalez Urrutia, ha assicurato oggi che continuerà «a lottare per far valere la volontà sovrana del popolo venezuelano» dopo le elezioni del 28 luglio, in una nota diffusa su X dopo essere stato ricevuto avuto questa mattina assieme alla figlia Carolina Gonzalez dal premier spagnolo Pedro Sanchez a Madrid.

«Stimati compatrioti, oggi ho avuto una conversazione molto grata e interessante con il presidente del governo spagnolo, Pedro Sanchez, che ho ringraziato profondamente per la sua disposizione ad accogliere me e mia moglie in Spagna», scrive nel comunicato Gonzalez, al quale il governo spagnolo concederà asilo politico.

«Allo stesso tempo, gli ho espresso il nostro riconoscimento per il suo interesse a lavorare per recuperare la democrazia e il rispetto dei diritti umani nel nostro paese», aggiunge il leader dell'opposizione. «Allo stesso modo gli ho ratificato la mia determinazione di continuare la lotta per far valere la volontà sovrana del popolo venezuelano espressa il 28 luglio da oltre 8 milioni di elettori», conclude.