Estate

Malta soffre il caldo: ondata di blackout, condizionatori spenti

Dopo i problemi dell'estate 2023, l'incubo sembra essere tornato - Il primo ministro Robert Abela: «Non c'è stato abbastanza tempo per risolvere del tutto il problema della distribuzione elettrica»
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Ats
21.07.2024 14:43

Ad un anno dall'ondata di caldo che nel luglio 2023 mise ko il sistema elettrico, con oltre dieci giorni di estesi blackout a macchia di leopardo, Malta è già di nuovo boccheggiante: pochi o nulli i condizionatori d'aria, a fronte di temperature oltre i 30 gradi, e altri disservizi. Stamani il primo ministro, Robert Abela, parlando a Radio One, emittente del partito laburista, ha cercato di rassicurare la popolazione annunciando investimenti (55 milioni) e interventi d'urgenza (circa altrettanto) ma ha anche dovuto ammettere che «dopo le interruzioni di corrente della scorsa estate, non c'è stato abbastanza tempo per risolvere del tutto il problema della distribuzione».

Nel luglio 2023, quasi due settimane di temperature fra 35 di minima e 43 di massima mandarono letteralmente a fuoco i cavi elettrici sotterranei, provocando oltre 10 giorni di estesi, ripetuti e prolungati blackout che causarono almeno 20 decessi direttamente collegati all'eccesso di calore.

Il ceo della società pubblica di gestione della rete (Enemalta) fu sostituito, avviando un piano che - stando ad Abela - «da novembre 2023 ha installato 82 km di cavi elettrici nelle aree colpite dai blackout». Evidentemente non sufficienti, visto che da mercoledì scorso il sovraccarico della infrastruttura elettrica ad alto voltaggio (con picchi di consumi istantanei tra 25 e 30MW) ha provocato nuovi blackout anche nelle zone più turistiche.

Nei giorni scorsi il governo aveva già annunciato l'acquisto d'urgenza (al costo di 37 milioni di euro) di una centrale elettrica diesel trasportabile da 60MW che dovrebbe entrare in funzione nella prima metà di agosto. In attesa, la società pubblica di gestione dell'infrastruttura elettrica (Enemalta, il cui ceo è stato sostituito a settembre scorso) da ieri ha cominciato l'installazione in alcune strade delle zone più popolose di 14 gruppi elettrogeni 'portatili' alimentati a gasolio (cinque di proprietà di Enemalta, altri 9 affittati da privati).