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Mandato di arresto per il presidente russo Vladimir Putin

Lo ha emesso la Corte penale internazionale (Cpi) dell'Aia
Ats
17.03.2023 16:28

La Corte penale internazionale (Cpi) dell'Aia, nei Paesi Bassi, ha emesso un mandato di arresto per il presidente russo Vladimir Putin in relazione alla guerra in Ucraina. 

Putin sarebbe «responsabile del crimine di guerra di deportazione illegale di popolazione (bambini) e di trasferimento illegale di popolazione (bambini) dalle zone occupate dell'Ucraina alla Russia», si legge nel comunicato della stessa Corte.

Oltre a Putin, un altro mandato di arresto è stato spiccato nei confronti di Maria Alekseyevna Lvova-Belova, commissaria per i diritti dei bambini presso il Cremlino. I reati sarebbero stati commessi nel territorio occupato ucraino almeno a partire dal 24 febbraio 2022.

«Vi sono fondati motivi per ritenere che Putin abbia la responsabilità penale individuale per i suddetti crimini, per averli commessi direttamente, insieme ad altri e/o per interposta persona, e per il suo mancato controllo sui subordinati civili e militari che hanno commesso quegli atti», prosegue la nota.

La Corte sottolinea che i mandati di cattura sono stati emessi dalla II Camera preliminare dopo le istanze di accusa presentate il 22 febbraio 2023, a un anno esatto dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina, e di averli fin qui tenuti «segreti al fine di proteggere vittime e testimoni e anche per salvaguardare le indagini».

«Tuttavia - spiega la Corte -, consapevole che le condotte contestate nella fattispecie sarebbero ancora in corso, e che la conoscenza pubblica dei mandati può contribuire a prevenire l'ulteriore commissione di reati, la Camera ha ritenuto che sia nell'interesse della giustizia autorizzare la Cancelleria a rendere pubblica l'esistenza di questi mandati, il nome degli indagati, i reati per i quali i mandati sono stati emessi e le modalità di responsabilità stabilite dalla Camera».

Mosca: «Nessun significato»

Non è tardata la reazione di Mosca. «Le decisioni della Corte penale internazionale non hanno alcun significato per il nostro Paese, nemmeno dal punto di vista legale», ha commentato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova dopo la notizia del mandato d'arresto contro Putin. La Russia, sottolinea Zakharova in una dichiarazione sul suo canale Telegram, «non è parte dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale e non ha obblighi sulla base di questo». «La Russia non coopera con questo organismo e gli eventuali ordini d'arresto da parte della Cpi sono per noi privi di base legale», aggiunge.

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