Francia

Marine Le Pen ha rispolverato la sua russofilia?

La deputata, con una lettera, sembrerebbe aver risposto al presidente di Rassemblement National Jordan Bardella, «reo» di aver dato troppo sostegno a Kiev
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Marcello Pelizzari
25.02.2023 17:00

Libération l’ha buttata sul ridere, scrivendo che Marine Le Pen ha rimesso la dacia al centro del villaggio. A pochi giorni dall’intervista di Jordan Bardella – nella quale il presidente del Rassemblement National ha fatto capire che molti, a destra, si sono sbagliati circa le capacità e ambizioni di Vladimir Putin – la deputata ha ricordato al suo delfino chi comanda. Come? Venerdì, nel giorno dell’anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, Le Pen ha pubblicato una lettera. Dai toni molto meno accusatori nei confronti di Mosca e piuttosto critici rispetto alle azioni di Kiev.

Certo, Le Pen ha condannato senza se e senza ma l’invasione, definendola «una violazione manifesta di tutti i principi del diritto, un errore politico e morale». La condanna della comunità internazionale, insomma, è «giustificata». Anche perché la guerra, ha scritto la deputata, è «particolarmente inumana».

Fin qui la forma. Peccato, però, che Le Pen si sia dimenticata un’espressione in particolare: crimini di guerra. Ha parlato, questo sì, di «tragedia». Un termine neutro, che non ha valore davanti a una Corte penale internazionale.

Di più, se Bardella ha proposto – quale unica soluzione al conflitto – il ritiro totale delle truppe russe dal territorio ucraino, Le Pen ha preferito un tono più morbido e, appunto, conciliante rispetto a Mosca: meglio una conferenza di pace, senza dettare condizioni alla Russia.

Lo staff dell’ex presidente del Rassemblement ha assicurato che la lettera di Le Pen non era una risposta all’attuale presidente, ma Libération – citando alcune fonti – ha riferito che il testo non era previsto. Il tema, va da sé, è delicato. Anche perché rispolvera un sentimento che, con il passare dei mesi, l’opinione pubblica francese aveva quasi dimenticato: la russofilia di Le Pen. La lettera, di sicuro, non è stata digerita benissimo fra i deputati di Ressemblement National.

Non solo, non è la prima volta che Bardella e Le Pen, compreso il suo consigliere Philippe Olivier, sono in (netto) disaccordo. Quando Volodymyr Zelensky ha fatto capolino al Parlamento europeo, Olivier si era confrontato al telefono con Le Pen. I due avevano deciso, senza consultare Bardella, che gli eurodeputati di Rassemblement non avrebbero assistito al discorso del presidente ucraino. Questo prima che lo stesso Bardella non decidesse altrimenti, presentandosi al Parlamento e applaudendo, in piedi, Zelensky. Fra Bardella e Olivier, suo ex suocero fra l’altro, le relazioni sembrerebbero buone ma nemmeno troppo. Gli spifferi, al riguardo, dicono che il secondo non approvi per nulla le posizioni anti-Russia del primo.

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