Massimo Giletti nel mirino della mafia

Massimo Giletti finisce nel mirino della mafia. Il conduttore di «Non è l’arena», su La7, aveva affrontato il tema delle scarcerazioni dei boss durante l’emergenza coronavirus. Ora, come anticipato da Repubblica, sono emerse le intercettazioni del boss palermitano Filippo Graviano, risalenti allo scorso 11 maggio, in cui si scaglia contro il giornalista. Graviano, condannato per le stragi di mafia del 1992 e 1993, durante l’ora d’aria, quasi a voler mandare un preciso messaggio di minacce, diceva: «Quell’uomo... di Giletti e quel... di Di Matteo stanno scassando la minc***». E ancora: «Il ministro (Alfonso Bonafede, ndr) fa il suo lavoro e loro rompono il ca***».
Giletti: «L’ho appreso dai giornali. Pesa il silenzio delle istituzioni»
In un’intervista al Corriere della Sera, Giletti dice di aver appreso solo oggi delle minacce ricevute. «Non mi pare proprio normale che io non ne abbia saputo nulla. Quello che è grave è apprendere informazioni così delicate da un giornale piuttosto che dallo Stato e dalle istituzioni competenti», ha spiegato il conduttore. Per poi aggiungere: «In questa storia quello che pesa è per l’ennesima volta il silenzio delle istituzioni competenti»