Afghanistan

Massud: «Parliamo coi talebani ma nessuna resa»

Il leader della resistenza anti-talebana del Panshir: «Abbiamo perso una battaglia, ma non la guerra, e io sono più determinato che mai»
© Wikipedia/Hamid Mohammadi
Ats
23.08.2021 09:28

Non si arrende il leader della resistenza anti-talebana del Panshir (Afghanistan), Ahmad Massud, che in un’intervista riportata da La Repubblica afferma: «Abbiamo perso una battaglia, ma non la guerra, e io sono più determinato che mai».

Di recente il leader dei talebani Haqqani aveva dichiarato che Massud si stava ritirando, ma «è solo propaganda», replica il combattente, «non se ne parla di abbandonare la lotta; anzi, la nostra resistenza, qui nel Panshir, è appena iniziata». «Preferirei morire, piuttosto che arrendermi. Sono figlio di Ahmad Shah Massud: ‘resa’ è una parola che non esiste nel mio dizionario».

32 anni, figlio del leader della resistenza anti sovietica e anti talebana Ahmad Shah, dalla valle del Panshir Massud lotta per la libertà dell’Afghanistan. In quella regione si è rifugiato dopo avere abbandonato la capitale Kabul. Dice sì al dialogo con i nemici, ma nessuna resa. «Parlare, è una cosa. Parlare si può. In qualsiasi guerra si parla», afferma Massud, per il quale però arrendersi è un’altra cosa. Bisogna parlare «perché io sono un uomo di pace e voglio il bene del mio popolo», ma «non accetterò mai una pace imposta, il cui unico merito sia l’apporto di stabilità».

Per il leader è stato commesso un «errore clamoroso» dagli americani, «coloro a cui, fino a otto giorni fa, a Kabul, ho chiesto armi e me le hanno negate. E quelle armi, quell’artiglieria, gli elicotteri, i carri armati di fabbricazione americana, oggi sono finiti proprio nelle mani dei talebani». Massud assicura che «migliaia di uomini stanno per unirsi a noi» arrivando con tutti i mezzi dalle altre regioni.

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