Mattarella scioglie le Camere: elezioni il 25 settembre

(Aggiornato alle 18.55) Il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, dopo aver sentito i presidenti dei due rami del parlamento, ai sensi dell'articolo 88 della Costituzione, ha firmato il decreto di scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, che è stato controfirmato dal presidente del Consiglio dei ministri.
Il decreto di scioglimento sarà consegnato ai presidenti del Senato della Repubblica Maria Elisabetta Alberti Casellati e della Camera dei deputati Roberto Fico dal segretario generale della Presidenza della Repubblica Ugo Zampetti.
Al voto il 25 settembre
Nel corso della riunione del governo italiano è stato comunicato ai ministri che si andrà a votare il 25 settembre. Lo riferiscono i ministri presenti alla riunione.
«Voglio ringraziare prima di tutto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per la fiducia accordatami e per la saggezza con cui ha gestito questa fase di crisi. Voglio poi ringraziare voi tutti, per la dedizione, la generosità, il pragmatismo che avete dimostrato in questi mesi», ha detto aprendo la riunione il premier Mario Draghi.
«Dobbiamo essere molto orgogliosi del lavoro che abbiamo svolto, nel solco del mandato del presidente della Repubblica, al servizio di tutti i cittadini - ha affermato -. L'Italia ha tutto per essere forte, autorevole, credibile nel mondo. Lo avete dimostrato giorno dopo giorno in questi mesi di governo».
«Ora dobbiamo mantenere la stessa determinazione nell'attività che potremo svolgere nelle prossime settimane, nei limiti del perimetro che è stato disegnato», ha sottolineato il premier. «Dobbiamo far fronte alle emergenze legate alla pandemia, alla guerra in Ucraina, all'inflazione e al costo dell'energia. Dobbiamo portare avanti l'implementazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza - anche per favorire il lavoro del governo che ci succederà».
Draghi ha aggiunto che «porterò con me un ricordo molto bello di queste riunioni, degli scambi che ho avuto individualmente con voi. Ci sarà ancora tempo per i saluti. Ora rimettiamoci al lavoro».