Merz non ha raggiunto la maggioranza per diventare cancelliere

Friedrich Merz non ha raggiunto la maggioranza per essere eletto cancelliere dal Bundestag. Sebbene la nuova coalizione composta da CDU/CSU e da SPD disponga di 328 voti in Parlamento, il 69.enne ha ottenuto, nel primo turno, solamente 310 voti a favore, 6 in meno del necessario per ottenere la maggioranza assoluta e diventare cancelliere (630, in totale, i parlamentari). Si tratta di una prima assoluta: mai prima d'ora un cancelliere designato aveva fallito le elezioni del Bundestag dopo le elezioni federali e il successo dei negoziati di coalizione.
La sessione è stata sospesa e aggiornata per consentire ai gruppi politici di consultarsi sui passi successivi. A Berlino si è riunito l'Ufficio di presidenza del Bundestag per stabilire il calendario dei prossimi turni di votazione.
Entro 14 giorni
Secondo quanto previsto dall'articolo 63 della Costituzione tedesca, che detta la procedura per l'elezione del cancelliere federale, una seconda votazione dovrà essere effettuata entro quattordici giorni dalla prima. Se neanche nella seconda votazione sarà raggiunta la maggioranza del cancelliere, il quorum per la terza è ridotto alla maggioranza semplice.
Se nella terza votazione il candidato non dovesse ottenere la maggioranza semplice, assumerebbe grande rilevanza la figura del Presidente federale, Frank-Walter Steinmeier. È sua la decisione di nominare comunque il candidato, a capo in questo caso di un governo di minoranza, o procedere allo scioglimento del Bundestag ed indire nuove elezioni.
Il prossimo voto, si legge in queste ore sui media tedeschi, dovrebbe tenersi venerdì, ma alcuni partiti si starebbero muovendo per proporre già domani una nuova sessione di voto.
Scholz ad interim
Nel frattempo che cosa succede? Il fallimento di Merz nell'ottenere il quorum porta a una proroga non pianificata del mandato di Olaf Scholz. Come richiesto dall'articolo 69 della Costituzione tedesca, Scholz dovrà continuare a svolgere le sue funzioni ufficiali «fino alla nomina del suo successore»: un incarico che non potrà rifiutare. Anche i ministri del Gabinetto federale rimarranno momentaneamente in carica a titolo provvisorio.