Micronesia accusa la Cina di intimidazione e corruzione

Gli Stati Federati di Micronesia hanno tenuto colloqui con Taiwan a febbraio per un possibile ribaltone delle relazioni diplomatiche da Pechino a Taipei a fronte di 50 milioni di dollari in assistenza dopo la frustrazione maturata verso la Cina. Immediate le reazioni di quest'ultima.
In una lettera ai leader statali - ha riferito The Diplomat - il presidente uscente della nazione insulare del Pacifico, David Panuelo, ha accusato la Cina di pressioni, intimidazioni e corruzione nel Paese, dimostrando «un'acuta capacità di minare la nostra sovranità, di respingere i nostri valori e di utilizzare i nostri funzionari eletti e di alto livello per i loro scopi».
La Cina ha respinto «diffamazioni e accuse» lanciate dal presidente della Micronesia: «Le diffamazioni e le accuse contro la Cina contenute non concordano con i fatti. La Cina non le accetta assolutamente», ha tagliato corto la portavoce del ministero degli Mao Ning, nel briefing quotidiano.