Lo studio

Microplastiche pure nella placenta: «Il corpo umano è sempre più contaminato»

Rilevate particelle in tutti i tessuti analizzati: secondo gli scienziati, potrebbero essere responsabili dell'incremento di diverse patologie, come il cancro al colon
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Red. Online
27.02.2024 17:45

Ormai le microplastiche finiscono ovunque, pure nella placenta umana. Uno studio pubblicato sulla rivista Toxicological Sciences, ha destato preoccupazione nei ricercatori: queste particelle potrebbero infatti avere un impatto sulla salute dei feti in via di sviluppo.

Gli scienziati hanno analizzato 62 campioni di tessuto placentare e tutti hanno presentato tracce di plastica: il composto più comune rilevato è stato polietilene, solitamente utilizzato per realizzare sacchetti e bottiglie, seguito da PVC e nylon.

E non solo. Una secondo studio ha poi mostrato la presenza di microplastiche in tutte e 17 le arterie umane testate, suggerendo che le particelle potrebbero essere collegate all’ostruzione dei vasi sanguigni.

Recentemente, ricorda il Guardian, sono state scoperte microplastiche anche nel sangue umano e nel latte materno, ma anche nelle feci, dimostrando la ormai diffusa contaminazione di questi materiali nel nostro corpo: li assumiamo con l'alimentazione e l'acqua, ma le particelle possono essere anche inalate attraverso le vie respiratorie.

L’impatto sulla salute umana è ancora sconosciuto, ma è stato dimostrato in laboratorio che le microplastiche causano danni alle cellule. Le particelle chimiche presenti nella plastica potrebbero depositarsi nei tessuti e causare infiammazioni, come fanno le particelle dell’inquinamento atmosferico, oppure danni maggiori.

Secondo il professor Matthew Campen dell’Università del New Mexico, a capo della ricerca, la crescente concentrazione di microplastiche nei tessuti umani potrebbe spiegare l’aumento sconcertante di alcuni problemi di salute, tra cui la malattie infiammatorie intestinali (IBD), il cancro al colon, sempre più diffuso nelle persone sotto i 50 anni, e il calo del numero di spermatozoi. Stando a uno studio del 2021 citato dal Guardian, le persone affette da IBD avevano il 50% in più di microplastiche nelle feci.

Queste particelle sono state rilevate per la prima volta nella placenta umana nel 2020, in Italia: le quattro donne testate hanno avuto gravidanze e parti nella norma. Secondo gli scienziati, «le microplastiche portano con sé sostanze che, agendo come interferenti endocrini (cioè sostanze esogene che alterano la funzionalità del sistema endocrino, ndr), potrebbero causare effetti a lungo termine sulla salute umana».