Iraq

Missili sull’aeroporto di Erbil e su una base militare, diversi statunitensi tra i feriti

L’attacco è stato portato ieri sera, immediata la reazione degli USA: «Siamo indignati, sosterremo tutti gli sforzi del governo regionale per indagare e chiedere conto ai responsabili» - Nel frattempo, il gruppo dei «Guardiani del sangue» ha rivendicato l’attacco
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Red. Online
16.02.2021 07:44

(Aggiornato alle 08.49) Tre razzi sono stati lanciati ieri sera sull’aeroporto di Erbil, nel Kurdistan iracheno, uno dei quali ha colpito una base militare che ospita truppe straniere della coalizione a guida americana. Lo hanno riferito due fonti della sicurezza. Gli altri due razzi sono caduti su aree residenziali vicino all’aeroporto. Vi sarebbe almeno un morto e diversi feriti.

USA: «I responsabili dovranno renderne conto»

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha chiesto un’indagine sull’attacco missilistico sferrato ieri contro una base aerea nella regione del Kurdistan iracheno e ha promesso di «chiederne conto ai responsabili». «Siamo indignati per l’attacco missilistico di oggi (ieri, ndr) nella regione del Kurdistan iracheno», ha detto in una dichiarazione. «Ho contattato il primo ministro del governo regionale del Kurdistan, Masrour Barzani, per discutere del fatto e per impegnarmi a sostenere tutti gli sforzi per indagare e chiedere conto ai responsabili».

L’attacco di ieri è stato il primo in quasi due mesi contro installazioni militari o diplomatiche occidentali in Iraq, dopo una serie di incidenti simili.

Blinken ha aggiunto che «diversi appaltatori americani» sembrano essere rimasti feriti, senza fornire ulteriori dettagli. Due fonti dell’intelligence hanno confermato all’AFP che l’attacco è stato effettuato dall’interno della regione autonoma curda.

Il colonnello Wayne Marotto ha confermato all’AFP che l’appaltatore morto non era iracheno, ma non ha potuto fornire dettagli immediati sulla nazionalità della vittima. Delovan Jalal, capo del dipartimento della Salute di Erbil, ha detto che almeno cinque civili sono stati feriti e uno era in condizioni critiche.

Il ministero degli Interni della regione del Kurdistan ha confermato che «diversi razzi» hanno colpito la città e ha detto che le agenzie di sicurezza hanno avviato «un’indagine dettagliata», esortando i civili a rimanere a casa fino a nuovo avviso. Dopo l’attacco, forze di sicurezza sono state dispiegate intorno all’aeroporto e alla periferia della città è stato udito rumore di elicotteri.

Da quando l’Iraq ha dichiarato la vittoria contro l’ISIS alla fine del 2017, la coalizione è stata ridotta a meno di 3500 soldati in totale, 2500 dei quali americani. La maggior parte è concentrata nel complesso militare dell’aeroporto di Erbil. Dalla fine del 2019 i siti militari e diplomatici occidentali sono stati presi di mira da decine di razzi e autobombe che hanno provocato la morte di personale sia straniero che iracheno. Erbil è stata presa di mira molto raramente, sebbene le forze iraniane abbiano attaccato l’aeroporto nel gennaio 2020, pochi giorni dopo l’uccisione del generale Qasem Soleimani all’aeroporto di Baghdad.

L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva minacciato che l’uccisione di un cittadino americano in un simile attacco missilistico avrebbe provocato una campagna di bombardamenti di massa in Iraq.

«È la battaglia dello Stato e della sovranità contro il terrorismo e i fuorilegge»

«Ho parlato con Blinken del vile attacco a Erbil. Abbiamo deciso di coordinarci da vicino nelle indagini per identificare i responsabili», afferma su twitter il primo ministro del Kurdistan iracheno Masrour Barzani, condannando «con la massima fermezza» gli attacchi missilistici su Erbil. «Esorto tutti i curdi a mantenere la calma». Dal canto suo, il presidente iracheno Barham Saleh considera che «l’attacco rappresenta una pericolosa escalation e un atto criminale terroristico che prende di mira gli sforzi nazionali per proteggere la sicurezza del Paese e la sicurezza dei cittadini». «Non abbiamo altra scelta - aggiunge - che aumentare i nostri sforzi per sradicare le forze del terrore e i tentativi di far precipitare il Paese nel caos. È la battaglia dello Stato e della sovranità contro il terrorismo e i fuorilegge», conclude.

Attacco rivendicato dai sedicenti «Guardiani del sangue»

L’attacco missilistico è stato stamattina rivendicato da un gruppo che si fa chiamare «Awliyaa al-Dam» o «Guardiani del Sangue». Lo hanno riferito all’AFP funzionari della sicurezza statunitensi e iracheni secondo cui si tratterebbe di uno di una serie di gruppi di facciata che nascondono fazioni filo-iraniane tra cui Kataeb Hezbollah e Asaib Ahl al-Haq. Una decina di gruppi di questo tipo, secondo la stessa fonte, si è palesata nell’ultimo anno rivendicando attacchi missilistici.