Pandemia

Moderna meno efficace sulle varianti sudafricana e brasiliana

Le mutazioni B.1.351 e P.1 minacciano l’immunità data dal vaccino: l’azienda svilupperà richiami per una maggiore protezione
© CdT/ Chiara Zocchetti
Ats
29.04.2021 12:48

Le due varianti B.1.351, nota come sudafricana, e P.1 nota come brasiliana, sono quelle che più minacciano l’immunità data dal vaccino di Moderna nelle popolazioni ad alto rischio. Per questo l’azienda sta puntando sull’aggiunta di un richiamo per la variante sudafricana al vaccino per dare una buona copertura e la realizzazione di un vaccino multivalente, come spiega in una nota.

I dati sul sangue prelevato da persone immunizzate con vaccini ad RNA hanno mostrato una riduzione di 6 volte nei livelli degli anticorpi neutralizzanti contro la variante sudafricana. Ciò significa che la maggiore trasmissibilità delle varianti potrebbe aumentare il rischio di esposizione nelle fasce di popolazione più a rischio.

«Osservando la rapida diffusione delle varianti del Sars-Cov-2 che destano preoccupazione - commenta l’amministratore delegato di Moderna, Stephane Bancel - crediamo che continuerà a esserci un bisogno significativo del nostro vaccino mRNA e dei nostri candidati booster delle varianti nel 2022 e 2023». Con i suoi partner della produzione, «Moderna si impegna a sviluppare i migliori booster contro le varianti».

In particolare sta sperimentando richiami specifici per la variante sudafricana a dosaggi diversi e un richiamo multivalente che combini insieme il vaccino ora in uso con il richiamo per la sudafricana. Entrambi sono alla fase 2 di sperimentazione. L’azienda sta inoltre sta lavorando anche ad un mix di richiami a singola dose, una serie di vaccinazioni a due dosi per gli adulti e per i bambini ma probabilmente con un dosaggio più basso.

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