Guerra

«Mosca perde 120 uomini al giorno in Ucraina»

Meduza ha stimato le perdite subite dall'esercito russo dall'inizio dell'invasione su larga scala alla fine del 2023 – Ma quanto è difficile arrivare alla cifra esatta?
Soldati russi ad Avdiivka. © Russian Defense Ministry Press Service
Marcello Pelizzari
24.02.2024 15:00

Quanti soldati russi sono morti, in Ucraina, dall'inizio dell'invasione su larga scala a oggi? Impossibile rispondere. Il tema, all'interno della Federazione Russa, è tabù. È proibito parlarne. Perfino i più accesi sostenitori della guerra, se aprono bocca sull'argomento, rischiano grosso. Per dire: il blogger Andrey Morozov ha pagato con la vita le pressioni subite per cancellare un post pubblicato sul proprio blog, nel quale elencava le perdite subite da Mosca durante la conquista di Avdiivka. Si sarebbe suicidato, proprio così.

Come calcolare i morti?

Meduza, testata indipendente in esilio, mesi fa ha avviato una collaborazione con i colleghi di Mediazona e con il ricercatore sulle mortalità in eccesso Dmitry Kobak al fine di stimare, appunto, il numero di soldati morti al fronte. I calcoli, basati su registri ufficiali come quello per i casi di eredità o quello statistico federale, ma anche sugli elenchi compilati dai volontari o dagli stessi giornalisti di Mediazona e della BBC russa, nel frattempo sono stati aggiornati. Nello specifico, leggiamo proprio su Meduza, dal 24 febbraio 2022 alla fine dello scorso anno la Russia ha perso almeno 75 mila uomini. Non si tratta di una cifra esatta, ma di una stima statistica. Ovvero, del valore più probabile all'interno di una forbice, invero molto ampia, compresa fra 66 e 88 mila.

Il metodo utilizzato non consente di «vedere» le perdite russe fino a oggi. Detto ciò, immaginando che il 2024 abbia mantenuto il ritmo del quarto trimestre del 2023 – circa 3.900 soldati russi morti al mese – potremmo trovarci di fronte a 83 mila perdite sull'arco di due anni. Sebbene, nel 2023, la linea del fronte sia rimasta pressoché bloccata, il tasso di perdite fra i russi ha subito un'accelerazione significativa. Nel 2022, infatti, sono morti circa 24 mila soldati. L'anno scorso, ne sono stati uccisi quasi il doppio. Le perdite maggiori si sono verificate durante la battaglia per Bakhmut, fra gennaio e marzo 2023. Secondo i dati diffusi da Meduza, in questo periodo i russi cadevano a un ritmo di 2 mila uomini a settimana. Parliamo, in gran parte, di ex detenuti reclutati nelle prigioni e mandati in prima linea come carne da macello. 

Detto di Bakhmut, il tasso di perdite è rimasto alto. Molto alto. Superiore perfino alle perdite accusate da Mosca nei primissimi giorni dell'invasione su larga scala, quando le truppe russe avevano subito una sconfitta – etichettata come «devastante» – nel tentativo di avanzare verso Kiev. L'offensiva su Avdiivka, avviata mesi fa, ha provocato una nuova impennata in termini di morti. 

Il contributo dei «mobiki»

Detto dei numeri, chi erano queste persone? Quanti anni avevano? Soprattutto, a chi appartenevano? Durante i primi mesi di guerra, due anni fa, a morire erano quasi esclusivamente militari professionisti. Quindi, alla voce «deceduti» si sono affacciati anche ex prigionieri, come detto, soldati mobilitati e, ancora, mercenari, in primis quelli del Gruppo Wagner. Questi ultimi sono «scomparsi» nell'estate del 2023, in seguito al tentato golpe promosso da Yevgeny Prigozhin, anche se molti combattenti wagneriani – in realtà – sono semplicemente passati sotto il controllo diretto del Ministero della Difesa russo.

Pesante, se non pesantissimo il contributo dato in termini di morti dai mobilitati. Il terzo «gruppo» di soldati russi uccisi più consistente dopo i militari a contratto e gli ex detenuti. Meduza ha indicato che 16 mila delle 75 mila perdite totali siano attribuibili proprio ai mobiki. Il cui tasso di perdita, dall'ottobre del 2022, dopo la mobilitazione parziale annunciata da Vladimir Putin, è rimasto stabile: circa 250 uomini uccisi in battaglia ogni settimana. 

Nel complesso, la «fabbrica di morti» ha mantenuto una certa costanza negli ultimi sei mesi del 2023. Da un lato, beh, Mosca è sempre riuscita a portare nuovi soldati al fronte. Dall'altro, i russi sono morti sul campo al ritmo di 120 uomini al giorno.

I feriti

E i feriti? Meduza, al riguardo, ha riferito di non avere grandi novità in merito. Anche perché la metodologia usata per tracciare i morti sul campo di battaglia non può essere applicata anche a chi, invece, si è «soltanto» ferito. Secondo un'ipotesi altamente conservativa, tuttavia, si può pensare che per ogni soldato ucciso ve ne siano da 1,7 a 2 che rimangono feriti. Il che significherebbe che la guerra in Ucraina ha prodotto qualcosa come 130 mila feriti fra le fila russe, portando quindi il totale, fra feriti e morti, a oltre 200 mila. 

Le altre stime

Il tentativo di Meduza, certamente accurato, va comunque contestualizzato. O, meglio, giova ricordare che è difficile, molto difficile – al netto del velo di mistero che circonda l'argomento – stimare con sicurezza il numero di soldati russi morti durante questi due anni di guerra. Un aspetto, questo, che vale anche per la controparte ucraina, visto il segreto di Stato sulle perdite in vigore da entrambe le parti. 

Se i numeri forniti dal quotidiano russo in esilio vi sembrano alti, a ogni modo, quelli di un rapporto declassificato dell'intelligence statunitense sono perfino superiori: si parla, infatti, di 315 mila uomini fra feriti e morti. 

Quanto agli ucraini, il New York Times aveva indicato nell'agosto 2023 70 mila soldati morti e fra 100 e 120 mila feriti, in base alle stime di alcuni funzionari americani. Le stesse fonti, per contro, parlavano di 120 mila militari russi deceduti e 170-180 mila feriti.

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