Il caso

Multa per Mengoni, ticinesi compresi

Nell’ultimo mese i concerti a San Siro e dintorni hanno fatto battere al Comune di Milano tutti i record in fatto di sanzioni agli automobilisti – I più indisciplinati i fan dell’ultimo vincitore di Sanremo, i migliori quelli dei Coldplay
© EPA/JESSICA PASQUALON
Stefano Olivari
20.07.2023 09:15

10.000 multe soltanto nell’ultimo mese, con il record di 767 in occasione del concerto di Marco Mengoni lo scorso 8 luglio. Le sanzioni agli automobilisti sono un modo facile per fare cassa un po’ per tutti i comuni del mondo, ma è soltanto a Milano ed in particolare nella zona di San Siro che questa filosofia gestionale è diventata una scienza esatta. Merito, si fa per dire, dell’indisciplina degli automobilisti e di una solerzia dei vigili urbani che in altre fasce orarie e altre zone della città si nota meno. Insomma, i ticinesi e non soltanto i ticinesi che hanno la bella idea di andare allo stadio milanese in auto, per tornare poi a casa in maniera veloce, si trovano di frequente a dover gestire il pagamento di una multa.

30 euro

La domanda di chi non è mai stato allo stadio ufficialmente intitolato a Giuseppe Meazza è scontata: ma questi che si lamentano tanto per le multe non farebbero prima a usare i mezzi pubblici o, al limite, a parcheggiare in un parcheggio a pagamento? Per chi si ostina ad usare l’auto la risposta è scontata: di parcheggi a pagamento pubblici, dentro le strisce blu (1,20 euro l’ora, 10 euro la tariffa giornaliera), ce ne sono pochissimi, mentre quelli dati in concessione nel raggio di 20 minuti a piedi per raggiungere lo stadio chiedono ormai 30 euro per concerto o per partita. Parliamo di spiazzi sterrati e transennati, niente di che, con addetti che non brillano per cortesia. È consigliabile prenotarli, ad esempio su sansiroparcheggi.it, ma sempre 30 euro si pagano e non è che si venga esentati dal traffico creato anche (soprattutto) da chi viene rimbalzato. Insomma, quasi tutti provano a non pagare i 30 euro, ma al di là della demagogia 4 persone che pagano 150 euro a testa per il biglietto di un concerto potrebbero anche condividere la spesa di 30 euro per il parcheggio, ammesso di trovarlo. Chi non può o vuole usare i parcheggi da 30 euro va alla caccia di quelli pubblici, non riuscendoci poi mette la macchina sulle strisce gialle, quelle dei residenti, oppure sui marciapiedi o negli spazi verdi quando proprio Mengoni sta iniziando a cantare. In queste situazioni, con lo stadio tutto esaurito, è davvero troppo facile stabilire nuovi record di multe.

Meglio i Coldplay

Detto che i concerti in zona San Siro non li fanno soltanto allo stadio ma anche nei due ippodromi (La Maura e L’Ippodromo del galoppo), a volte due nella stessa sera, ci sono numeri che fanno pensare. Da metà giugno a metà luglio le già citate 10.000 multe, circa, per 20 concerti, una media quindi di 500 a concerto: il 32% di queste sanzioni per la sosta sul verde, il 23% per chi ha occupato gli spazi per i residenti (strisce gialle), il 32% per sosta sulla strisce blu ma senza pagare, il 3% per sosta sul marciapiedi ed il 10% per soste irregolari di vario tipo. Finora il record è stato quello di Mengoni, 767 multe di cui 321 per sosta sul verde, seguito da Ligabue il 5 luglio con 751. Medaglia di bronzo ai Red Hot Chili Peppers, ma con l’aggravante che suonavano alla Maura, quindi con meno gente a vederli, 25.000 contro i 75.000 dello stadio. Il record di parcheggio sulle strisce blu senza pagare è del popolo di Liam Gallagher, 252 multe. Quelli con il pubblico più educato sono stati nettamente i Coldplay, soltanto 268 multe in totale: a parità di stadio si può dire, senza che nessuno si offenda, che i fan di Mengoni vogliono fare i furbi tre volte più di quelli dei Coldplay. Comunque inconcepibile che chi ha la fortuna, perché di fortuna si tratta, di trovare un parcheggio sulle strisce blu poi non paghi 10 euro.

QR Code

Forse non tutti sanno che il classico ‘foglietto’ sotto il parabrezza, con tanto di bollettino postale precompilato, a Milano non esiste più da tanto tempo, e dallo scorso aprile non esiste proprio più alcun pezzo di carta. Sostituito da un QR Code che però non è stampato su un biglietto fisico: lo si riceve sul proprio smartphone, a patto però di avere attivato la App Fascicolo del cittadino. Non è uno scherzo, nella città governata da Giuseppe Sala niente è mai abbastanza cool e forse questo è soltanto un passo verso il futuro. Nel presente la multa non può essere visualizzata subito né da un italiano che non abbia attivato la App né tanto meno da uno svizzero, che non può avere il Fascicolo del cittadino. Il risultato è che nella quasi totalità dei casi la multa arriva a casa, ma senza la possibilità di usufruire dello sconto del 30% per chi la paga entro 5 giorni. Poi c’è chi non prende nemmeno in considerazione l’idea di pagarla, la percentuale di multe non pagate a Milano sfiora il 45%.

Cultura

Quanto rende a Milano l’indisciplina di chi va a San Siro? Considerando che l’importo medio della sanzione è 50 euro, si può dire che nell’ultimo mese, nelle sole ore serali e nella sola zona intorno allo stadio siano state date multe per 500.000 euro, il 3,5% di tutte le multe date in un anno nell’intera Milano nell’arco delle 24 ore. È tanto? È poco? Intanto sono teorici 14 milioni di euro. Ma ridurre tutto ai soldi può essere fuorviante, perché qualcuno potrebbe essere indotto a confrontare la certezza del parcheggio da 30 euro all’aleatorietà della multa da 50. Però questa multa nelle ore dei concerti e delle partite è praticamente sicura, diversamente da quanto accade nel resto della settimana. E quindi? Ancora nel 2023 troppa gente non accetta culturalmente di usare i mezzi pubblici (a San Siro arrivano la linea 5 della metropolitana, il tram numero 16 e varie linee di autobus) e i piedi, lasciando l’auto nei parcheggi di corrispondenza. Non è colpa di Mengoni.