Stati Uniti

Musk guarda al «dopo-Trump» e scommette sull'erede Vance

Determinato a concentrarsi sulle sue aziende, il miliardario sembra per ora aver deposto l'ascia di guerra contro il presidente americano, ma senza perdere di vista la politica
©Evan Vucci
Ats
20.08.2025 19:30

Elon Musk frena sul suo partito politico, lanciato in grande fanfara ma che finora non ha mosso passi concreti. Determinato a concentrarsi sulle sue aziende, il miliardario sembra per ora aver deposto l'ascia di guerra contro Donald Trump, ma senza perdere di vista la politica.

Musk infatti starebbe già guardando al 2028 e alla possibilità di sostenere il vicepresidente JD Vance, considerato il vero erede del movimento Maga.

Dopo il duro scontro pubblico con il presidente, i rapporti con Vance si sono riallacciati e nelle ultime due settimane, riporta il Wall Street Journal, i due sono stati in contatto. Il dialogo in corso avrebbe convinto Musk a frenare sull'America Party: continuare a spingere sul suo partito avrebbe infatti un impatto negativo sulla relazione con Vance, mettendo così a rischio la possibilità di tornare sul palcoscenico della politica nazionale dove per mesi è stato protagonista nei panni del 'first buddy' di Trump. Per Vance il sostegno di Musk potrebbe essere cruciale per la realizzare le sue ambizioni politiche, considerato che il patron di Tesla ha speso 300 milioni di dollari per spingere Trump alla Casa Bianca.

Il riavvicinamento del miliardario al mondo repubblicano è accolto positivamente dal partito in vista delle elezioni di metà mandato del 2026. La speranza è che Musk torni ad aprire il portafoglio e aiutare i conservatori a mantenere la maggioranza al Congresso. Un terzo partito come quello di Musk, era la preoccupazione dei repubblicani, avrebbe tolto voti ai due maggiori partiti, rendendo così più difficile per i conservatori mantenere il controllo del Congresso, già in bilico per alcune delle politiche di Trump, in primis il 'big beautiful bill' alla base dello scontro fra il tycoon e il miliardario.

Musk si è scontrato da subito con le difficoltà della creazione di un terzo partito e non ha fatto molto per superarle. Il patron di Tesla e Space X non ha mai dato seguito all'interesse riscosso dall'America Party fra miliardari e non. In luglio, secondo indiscrezioni, ha cancellato un appuntamento con un gruppo specializzato nell'organizzare campagne elettorali per partiti che non sono i due principali. Il Partito Libertario, che aveva teso una mano a Musk offrendo la sua struttura collaudata per aiutarlo, non ha ricevuto alcun riscontro. L'unica risposta - ha riferito - è stata un silenzio «inquietante».