Italia

Naufragio al largo della Calabria, si cercano i migranti dispersi

Sarebbero almeno una sessantina le persone finite in mare, recuperati tre corpi dalla Guardia costiera italiana
©FRANCESCO RUTA
Ats
18.06.2024 15:24

La nave Dattilo della Guardia costiera italiana, stando all'agenzia di stampa ANSA, ha recuperato 3 corpi nella zona del naufragio di ieri ad un centinaio di km dalle coste calabresi di una barca a vela che era partita 8 giorni prima dalla Turchia.

Oltre alla nave ci sono anche due motovedette della Guardia costiera che da ieri pattugliano l'area alla ricerca dei dispersi, una sessantina secondo i superstiti portati in salvo a Roccella Ionica. E' stato anche ispezionato lo scafo del veliero semiaffondato, ma ancora a galla, senza trovare però nulla. Le ricerche proseguono.

Intanto, l'ong Emergency, dopo le ultime due tragedie del mare avvenute nel Mediterraneo chiede «una missione Sar europea per soccorrere e tutelare le vite delle persone in movimento e la creazione di canali legali e sicuri di ingresso in Europa. L'esternalizzazione delle frontiere si è già dimostrata una strategia crudele e fallimentare, che ha arricchito i trafficanti e causato la morte di 23'500 persone migranti sulla sola rotta del Mediterraneo centrale dal 2014».

Tre dei sopravvissuti sbarcati ieri Roccella Jonica e provenienti dal Kurdistan iraniano sono ora ricoverati all'ospedale di Polistena e l'Azienda sanitaria provinciale ha chiesto supporto per la mediazione culturale all'Ambulatorio di Emergency a Polistena.

«Il nostro staff - informa la ong - si è messo a disposizione e sta prestando il supporto richiesto. I tre superstiti sono fisicamente stabili, ma hanno subito un forte trauma psicologico: uno viaggiava da solo, uno ha perso la moglie e la figlia di 4 mesi, uno ha perso il cugino. Siamo riusciti a metterli in contatto con le famiglie di origine. Con la nostra Life Support da dicembre 2022 abbiamo salvato oltre 1'600 persone e a giorni siamo pronti a partire per la nostra ventesima missione».