Il caso

Negli appartamenti di Airbnb la festa è finita

Dopo la prima stretta arrivata nel 2019 e rafforzata ulteriormente nel 2020 con l'arrivo della pandemia, il divieto di organizzare feste nelle strutture prenotate sulla piattaforma è ora permanente – Come siamo arrivati a questo punto?
Federica Serrao
01.07.2022 12:05

La festa è finita. Almeno negli appartamenti di Airbnb. Negli scorsi giorni, la famosa piattaforma di home-sharing ha infatti dichiarato di aver deciso di vietare definitivamente l'organizzazione di feste nei suoi appartamenti, in tutto il mondo. Dopo la prima stretta arrivata nel 2019 e rafforzata ulteriormente nel 2020 con l'arrivo della pandemia, il divieto è ora diventato permanente. Come siamo arrivati a questo punto? 

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Tutto iniziò nel 2019

«Ad agosto 2020 abbiamo annunciato un divieto temporaneo su tutte le feste e tutti gli eventi a livello globale nelle nostre strutture», si legge in un comunicato stampa sul sito di Airbnb. «Il divieto temporaneo si è dimostrato efficace, e pertanto da oggi diviene ufficialmente parte della nostra politica». La ragione dietro a questa scelta decisiva è presto spiegata, facendo un passo indietro nel tempo. «All'inizio, abbiamo permesso agli host di usare il proprio giudizio per decidere se autorizzare l'organizzazione di feste, anche in base alle rispettive case e quartieri». Nel 2019, però, qualcosa è cambiato. In quel periodo, infatti, la società aveva lanciato la linea «Neighborhood Support Line», un servizio attivo 24 ore su 24 in diverse giurisdizioni per «i vicini di casa degli Airbnb», che aveva lo scopo di riportare alla piattaforma qualunque preoccupazione o evento particolare segnalato dalle abitazioni limitrofe. E di fatto, con questo sistema il divieto sulle feste in casa è stato realmente rispettato. Ma per quale ragione Airbnb ricorse a questa decisione? Alla base di questo cambiamento nel regolamento ci fu la strage della notte di Halloween del 2019, dove cinque persone vennero uccise da colpi di arma da fuoco in un appartamento a Orinda, in California, prenotato proprio sulla piattaforma di Airbnb.

Il colpo di grazia della pandemia

Nel frattempo è arrivata la pandemia. E con essa infinite regole, limitazioni, misure e divieti nei luoghi pubblici. Così, mentre i bar e i ristoranti chiudevano, le persone hanno spostato i festeggiamenti altrove. «Ci siamo resi conto che alcune persone affittavano appositamente delle case su Airbnb, per festeggiare. Questo comportamento ci ha preoccupato da un lato a causa della natura dirompente delle feste non autorizzate, dall'altro per il rischio di diffusione del virus». Per queste ragioni, come anticipato nelle righe precedenti, nell'agosto 2020 la società annunciò un ulteriore divieto di feste nell'interesse della salute pubblica, facendo scendere il limite massimo a 16 partecipanti nelle strutture prenotate sul proprio sito. «Con il tempo, il divieto di feste è diventato molto di più di una misura di salute pubblica. Si è trasformato in una politica comunitaria di base per sostenere i nostri ospiti e i loro vicini». E soprattutto, questo divieto ha funzionato. «Riteniamo che vi sia una correlazione diretta tra l'attuazione della politica nell'agosto 2020 e il calo del 44% del tasso di segnalazioni di feste nell'arco dell'anno. Il divieto è stato ben accolto dalla nostra comunità ospitante e abbiamo ricevuto un feedback positivo». Il che, a quanto pare, non lascia spazio a ripensamenti. 

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«Tutti gli host odiano le feste»

Nonostante l'azienda abbia registrato un calo del 44% dopo aver inserito la misura temporanea, i segnali per un divieto permanente erano già nell'aria. Dopotutto già a inizio maggio, come riportato dalla CNN, l'azienda aveva cominciato a parlare di «severe misure anti-party» per il weekend del Memorial Day e per quello del 4 luglio, come già fatto lo scorso anno. Una decisione presa anche alla luce di quanto accaduto, ancora una volta, in uno degli appartamenti prenotati su Airbnb. Ad aprile, infatti, due adolescenti sono stati uccisi e diverse altre persone sono rimaste ferite durante una grande festa tenutasi in una proprietà affittata da Airbnb a Pittsburgh. Un episodio che ha subito richiamato alla mente quello della notte di Halloween di pochi anni prima. In questo caso, ad aggravare la situazione, poi, era l'età degli ospiti: la maggior parte dei ragazzi era minorenne. Second Karen Xie, una professoressa dell'Università di Denver che si occupa di ricerche sul settore degli affitti a breve termine, la mossa di Airbnb era più che prevedibile. Ai microfoni del New York Times, la professoressa ha infatti dichiarato di non essere per nulla sorpresa. «La società è stanca di avere a che fare con le richieste di risarcimento da parte degli host e con i costi di liquidazione dei danni causati dalle feste in casa». In fin dei conti, è risaputo: una festa in casa, con dell'alcol e un elevato in numero elevato di persone, può minacciare la struttura. «Quasi tutti gli host che sono disposti ad aprire le loro case agli ospiti in realtà odiano le feste», ha aggiunto la professoressa Xie. 

Oltre 6.600 account sospesi

Ma cosa rischia chi verrà beccato a infrangere la regola? Oltre a possibili conseguenze legali si parla, nei casi meno gravi, di una sospensione dell'account, fino alla rimozione completa del proprio profilo dalla piattaforma. «Nel 2021 sono stati oltre 6.600 gli ospiti sospesi da Airbnb per aver tentato di violare il nostro divieto di festa. Oltretutto, in questi casi, lavoriamo anche per supportare i nostri host con una protezione contro i danni alla proprietà, tramite l'uso di AirCover», si legge, ancora, nel comunicato sul sito, unico luogo in cui si trova traccia dell'importante notizia. Sui social network dell'azienda, infatti, il cambiamento del regolamento non è stato comunicato, ma gli utenti si sono sbizzarriti, commentando quanto deciso dalla piattaforma. Un'utente, in particolare, scrive: «Se Airbnb fosse intelligente, creerebbe un altro ramo della sua attività appositamente per coloro che vogliono affittare case per organizzare feste». Chissà se in futuro qualcuno prenderà ispirazione. 

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