Nel 2024 gli aerei trasporteranno 4,7 miliardi di persone

Scordatevi il 2019. Non sarà più quello, infatti, l'anno di riferimento per il trasporto aereo. Secondo le previsioni dell'Organizzazione internazionale di compagnie aeree, la IATA, i record pre-pandemia sono destinati a cadere nel 2024. E questo perché i vettori non sono mai stati così vicini dal raggiungere (e superare) i livelli di traffico precedenti l'emergenza sanitaria. Questo, in estrema sintesi, l'elemento principale emerso dal Global Media Day dell'Organizzazione tenutosi oggi, mercoledì, a Ginevra. Traffico record, va da sé, fa rima con ricavi e profitti senza precedenti.
Con una previsione di 4,29 miliardi di passeggeri per l'anno in corso, il trasporto aereo dovrebbe chiudere il 2023 con un -6% rispetto al 2019, l'ultimo anno «normale», quando i passeggeri trasportati furono 4,54 miliardi. In termini di passeggero-chilometro, l'indicatore utilizzato per valutare il traffico, il divario dovrebbe essere inferiore al 5%. La tendenza, in ogni caso, è quella di recuperare il tempo perduto: il traffico, a ottobre, era al 98,4% rispetto ai livelli del 2019.
Il ritorno, definitivo, alla normalità verrà completato l'anno prossimo. Quando, secondo le previsioni della IATA, sarà stabilito un nuovo record assoluto, con almeno 4,71 miliardi di passeggeri trasportati. Il 2019, a quel punto, sarà cancellato: nel 2024, infatti, il traffico sarà superiore del 3,6% rispetto ai livelli pre-crisi. Non solo, a livello di passeggero-chilometro il traffico supererà il 2019 addirittura del 4,5%.
L'aumento del traffico e l'inflazione, che di suo ha provocato un aumento dei prezzi dei biglietti aerei, garantiranno alle compagnie aeree fatturati monstre già nel 2023. Superiori alle cifre registrate nel 2019. La IATA ha rivisto al rialzo le sue stime: entro l'anno corrente, il trasporto aereo globale dovrebbe generare entrate cumulative per 896 miliardi di dollari entro il 2023. Prima della crisi, le entrate si erano fermate a 838 miliardi. Per l'anno che verrà le previsioni sono perfino più alte, con 964 miliardi. Una vetta mai raggiunta prima. Una vetta sostenuta, in larga parte, dal trasporto passeggeri rispetto alle merci, con i ricavi specifici che, nel 2024, dovrebbero toccare 717 miliardi di dollari (un aumento vertiginoso, se paragonato ai 642 miliardi previsti per il 2023). Anche le merci, comunque, torneranno ai livelli pre-crisi. Ovvero, scenderanno (ed è giusto così): se quest'anno i ricavi dovrebbero assestarsi su 135 miliardi di dollari, l'anno prossimo le previsioni parlano di 111 miliardi. Il 2021 e il 2022, complice la pandemia, erano stati anni eccezionali, nei quali era stata superata la soglia dei 200 miliardi di dollari.
L'anno scorso le compagnie aeree sono tornate anche a fare utili. Di più, i vettori si stanno dirigendo verso profitti record: 40,7 miliardi di dollari quest'anno, con un margine del 4,5%, 49,3 miliardi l'anno prossimo, con un margine del 5,1%. Nel 2019, i profitti erano stati di 43,2 miliardi con un margine del 5,2%. Stesso discorso per gli utili netti: 23,3 miliardi di dollari quest'anno, 25,7 miliardi l'anno prossimo, con margini netti del 2,6 rispettivamente 2,7%. Siamo ancora indietro, su questo fronte, rispetto ai 26,4 miliardi di dollari e al 3,1% di margine del 2019.
Dopo aver perso 183 miliardi di dollari in soli tre anni, complice la pandemia, il settore si è dunque ripreso con successo. E velocità. Oggi, è sulla strada della stabilizzazione definitiva.«Considerate le ingenti perdite degli ultimi anni – ha detto Willie Walsh, il direttore generale di IATA, citato dall'AFP – salutiamo lo straordinario ritmo della ripresa». Quanto alle previsioni per il 2024, «illustrano la capacità di recupero dell'industria aerea».