Nel nome del padre, del figlio e dei tiktokers del mondo

Nelle ultime settimane in Francia si sono moltiplicati i video di internauti che cantano, ballano o saltano di gioia al ritmo di Come non lodarti?, una canzone religiosa cristiana molto conosciuta tra i fedeli già ormai divenuta fenomeno virale. Le scene degli utenti di Tiktok sono girate non solo nelle chiese, ma anche per strada, negli appartamenti, sui palchi dei concerti e persino nelle discoteche, prima di essere caricate sulla celebre piattaforma cinese.

Da soli o in gruppo, adolescenti e giovani adulti cantano le parole e si esibiscono con tanto di passi di danza abbinati. Basta cercare l’hashtag #commentnepastelouer per avere un assaggio delle varie versioni postate dagli utenti. Tra loro anche il calciatore Rémy Cabella, che ha indossato quattro volte la maglia della nazionale francese. Ma come si spiega questo sorprendente successo di questo canto religioso?

Se il fenomeno sui social è recente, il brano non lo è: è stato scritto da un prete camerunese, padre Aurélien Saniko, all’età di quindici anni. È stato nel 2009 che la canzone ha assunto una dimensione internazionale, grazie a un video girato dallo stesso religioso, che in breve tempo fece il giro del mondo. Ora però Come non lodarti? sta conoscendo una seconda ondata di successo. La canzone religiosa, come detto, sta diventando virale su TikTok, dove conta quasi cinque milioni di visualizzazioni e mezzo milione di like.

La gioia del motivo cristiano non contagia soltanto i credenti, ma pure chi non è religioso. «Lo ascolto senza sosta, è incredibile» ha spiegato @melparis75, un tiktoker. «Non sono una cristiana, ma questa musica fa qualcosa per me» ha ribadito nel suo video.

«Non sono cristiano ma mi fate venire voglia di essere in mezzo a voi per cantare le lodi di Dio. Grazie per questa emozione» ha scritto @kevintania25 sulla piattaforma. Commentando il video pubblicato da @nibs767, l'utente invece @ajbxl ha detto: «Sono musulmano, trovo questa canzone meravigliosa fratelli e sorelle cristiani».

«È musica di gioia, grazie alla quale ho raggiunto il mio obbiettivo» ha dichiarato negli scorsi giorni a BfMTv lo stesso padre Aurélien Saniko. Quale? «Che tutti, atei, cristiani, musulmani, possano ritrovarsi e avere il linguaggio dell'amore».