Il caso

Niente Russia: uno dei quattro Airbus «misteriosi» è finito in Siria

L'A320 ha integrato la flotta di Cham Wings, una compagnia sanzionata dagli Stati Uniti e dall'Unione Europea per i suoi legami con il regime di Assad e perché sospettata di aver trasportato migranti ai confini dell'Europa
© Shutterstock
Red. Online
30.08.2024 22:19

Ricordate i quattro Airbus «misteriosi» di una non meglio precisata compagnia gambiana finiti a Minsk? Il sospetto, aveva riferito fra gli altri aeroTELEGRAPH, era che presto o tardi sarebbero finiti in Russia, vista la situazione nel Paese a livello di aviazione commerciale fra restrizioni e sanzioni. In realtà, scrive sempre il portale specializzato, uno di questi velivoli – un A320 – ha lasciato la capitale bielorussa con destinazione Siria. Il volo si è «consumato» fra il 22 e il 23 agosto e l'aereo, infine, è stato integrato alla flotta di Cham Wings con registrazione YK-BAC e inizio delle operazioni lo scorso 25 agosto. 

Cham Wings gestisce una flotta di soli A320-200. L'ultimo arrivato, da quando è entrato in servizio, ha volato da Damasco a Najaf ed Erbil, in Iraq, quindi a Beirut in Libano, a Bengasi in Libia, a Kuwait City e a Mosca, in Russia. Cham Wings, di per sé, non è un nome sconosciuto come Magic Air, la compagnia gambiana che teoricamente aveva inizialmente messo le mani sui quattro aerei. Aerei, ricordiamo, parcheggiati a Istanbul, al Cairo e a Muscat e poi partiti, quasi contemporaneamente, verso la Bielorussia. Unica compagnia privata in Siria, Cham Wings era stata inserita nella lista statunitense di persone e aziende sanzionate già nel 2016. Le accuse, fra le altre cose, includevano il trasporto di combattenti in Siria in collaborazione con il regime di Assad e il sostegno all'intelligence militare siriana a livello di trasporto di armi e riciclaggio di denaro. 

Nel 2021, Cham Wings era stata aggiunta all'elenco dei soggetti sanzionati dall'Unione Europea. Il vettore, nello specifico, era stato accusato di aver trasportato rifugiati in Bielorussia affinché il regime di Minsk potesse usarli per fare pressione sull'Europa. Nel 2022, per contro, la compagnia era uscita dalla lista nera salvo poi tornarvi nel 2024 dopo che, lo scorso anno, erano emersi sospetti di attività di contrabbando. 

In questo articolo: