Nuove scintille di guerra tra Cambogia e Thailandia

Almeno 10 persone, tra civili e militari cambogiani e thailandesi, sono rimaste uccise negli scontri al confine tra i due Paesi avvenuti nelle scorse ore. Lo riporta la BBC, parlando di 14 mila persone sfollate
Gli atti ostili tra Cambogia e Thailandia lungo il confine conteso si sono intensificati, dopo che i due Paesi si sono accusati a vicenda di aver dato inizio a nuovi scontri, lunedì, mettendo a rischio il fragile cessate il fuoco mediato, lo scorso luglio, dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
L'ex leader della Cambogia, Hun Sen, citato dalla Reuters, ha affermato che il suo Paese ha atteso 24 ore per rispettare il cessate il fuoco e consentire le evacuazioni prima di lanciare contrattacchi notturni contro le forze thailandesi.
«La Cambogia ha bisogno di pace, ma è costretta a contrattaccare per difendere il proprio territorio», ha affermato, sottolineando che i bunker e l'artiglieria pesante hanno dato alle forze cambogiane un «vantaggio nella difesa contro un nemico invasore».
In Thailandia, funzionari militari hanno dichiarato che si sono verificati scontri in cinque province di confine e che un'operazione guidata dalla marina militare nella provincia di Trat per espellere i soldati cambogiani dovrebbe concludersi a breve. La Cambogia sta utilizzando artiglieria, lanciarazzi e droni dotati di bombe per attaccare le forze thailandesi.
L'esercito thailandese, stando ai resoconti, avrebbe aperto il fuoco nella provincia di confine di Banteay Meanchey dopo mezzanotte, «causando la morte di due civili che si trovavano sulla strada nazionale 56». Le due ulteriori vittime vanno ad aggiungersi alle quattro già registrate ieri.
L'ex leader cambogiano Hun Sen ha quindi fatto sapere che il suo Paese ha reagito agli attacchi thailandesi, dopo che Phnom Penh aveva inizialmente negato di aver risposto ai raid.
«Dopo essere stati pazienti per più di 24 ore per rispettare il cessate il fuoco e dare tempo alla popolazione di evacuare in sicurezza, abbiamo reagito con ulteriori risposte la scorsa notte e questa mattina. Le nostre forze devono combattere in tutti i punti in cui sono state attaccate dal nemico. Ora combattiamo per difendere noi stessi ancora una volta» ha scritto Hun Sen su Facebook.
«La Thailandia è determinata a difendere la propria sovranità e integrità territoriale e pertanto devono essere adottate misure militari dove necessario», ha dichiarato il portavoce del Ministero della Difesa, il contrammiraglio Surasant Kongsiri, durante la conferenza stampa alla quale hanno preso parte anche altri funzionari militari.
Le autorità di Bangkok sostengono che le forze cambogiane stiano aumentando la loro presenza, schierando cecchini e armi pesanti, migliorando le posizioni fortificate e scavando trincee, definendo tali azioni «una minaccia diretta e seria alla sovranità della Thailandia».
Entrambi i Paesi hanno dichiarato di aver evacuato centinaia di migliaia di persone dalle zone di confine.
Le tensioni sono aumentate da quando, lo scorso mese, la Thailandia ha sospeso le misure di de-escalation concordate durante l'incontro supervisionato dal presidente Trump. A riaccendere la miccia è stato il ferimento di un un soldato thailandese, rimasto mutilato da una mina terrestre che secondo Bangkok sarebbe stata piazzata dalla Cambogia dopo il vertice con il leader della Casa Bianca.
Già a maggio, dopo l'uccisione di un soldato cambogiano durante una lite, i due Paesi avevano dispiegato al confine numerose truppe, generando una crisi diplomatica e scontri armati.
Thailandia e Cambogia si contendono da oltre un secolo zone lungo il loro confine terrestre di 817 km, con dispute su antichi templi che hanno suscitato fervore nazionalista e occasionali scontri armati, tra cui un mortale scontro a fuoco durato una settimana nel 2011.
