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«O il cessate il fuoco o nuove sanzioni a Mosca, indipendentemente dagli USA»

È quanto hanno dichiarato i leader europei in vista dei colloqui fra Russia e Ucraina di Istanbul – Kallas: «Non credo Putin osi sedersi con Zelensky» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«O il cessate il fuoco o nuove sanzioni a Mosca, indipendentemente dagli USA»
Red. Online
14.05.2025 06:21
11:49
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La Russia non annuncia ancora chi andrà a Istanbul

Alla vigilia dei negoziati diretti con l'Ucraina a Istanbul, il Cremlino ha fatto sapere di non potere ancora rendere nota la composizione della delegazione russa. Lo riferisce l'agenzia Interfax.

«Non è cambiato nulla al riguardo, lo faremo quando riceveremo le relative istruzioni dal presidente, e finora non ci sono state istruzioni in tal senso», ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ai giornalisti che chiedevano se era stato deciso chi andrà ai colloqui.

10:42
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Il Papa: «Per la pace dico ai responsabili, "negoziamo"»

«Perché questa pace si diffonda, io impiegherò ogni sforzo. La Santa Sede è a disposizione perché i nemici si incontrino e si guardino negli occhi, perché ai popoli sia restituita una speranza e sia ridata la dignità che meritano, la dignità della pace. I popoli vogliono la pace e io, col cuore in mano, dico ai responsabili dei popoli: incontriamoci, dialoghiamo, negoziamo!».

Lo dice il Papa nell'udienza alle Chiese orientali. «La guerra non è mai inevitabile, le armi possono e devono tacere, perché non risolvono i problemi ma li aumentano; perché passerà alla storia chi seminerà pace, non chi mieterà vittime; perché gli altri non sono anzitutto nemici, ma esseri umani: non cattivi da odiare, ma persone con cui parlare. Rifuggiamo le visioni manichee tipiche delle narrazioni violente, che dividono il mondo in buoni e cattivi».

Il Papa, nel discorso, ricorda: «Chi più di voi, che conoscete da vicino gli orrori della guerra, tanto che Papa Francesco chiamò le vostre Chiese 'martiriali'? È vero: dalla Terra Santa all'Ucraina, dal Libano alla Siria, dal Medio Oriente al Tigray e al Caucaso, quanta violenza! E su tutto questo orrore, sui massacri di tante giovani vite, che dovrebbero provocare sdegno, perché, in nome della conquista militare, a morire sono le persone, si staglia un appello: non tanto quello del Papa, ma di Cristo, che ripete: 'Pace a voi!'». «La pace di Cristo non è il silenzio tombale dopo il conflitto, non è il risultato della sopraffazione, ma è un dono che guarda alle persone e ne riattiva la vita. Preghiamo per questa pace, che è riconciliazione, perdono, coraggio di voltare pagina e ricominciare», sottolinea il pontefice.

08:51
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Via libera dei 27 Paesi UE alle nuove sanzioni per Mosca

Via libera dei Rappresentanti Permanenti dei 27 Paesi Ue (Coreper II) al 17/esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, a quanto si apprende.

Le nuove misure europee, oltre a colpire nuovamente la cosiddetta flotta ombra di Mosca, prevedono anche sanzioni relative alle attività ibride della Russia, alle violazioni dei diritti umani e all'uso di armi chimiche.

Vengono aggiunte circa 30 imprese, coinvolte nell'evasione delle sanzioni, in particolare nel settore dei beni a duplice uso, civile e militare. Queste imprese dovranno affrontare nuove restrizioni commerciali. Ci sono poi altre 75 sanzioni individuali per persone e aziende legate al complesso dell'industria militare russa. Viene inoltre fornita la base giuridica per sanzionare la flotta che distrugge cavi sottomarini, aeroporti o server (beni materiali) e per sanzionare chi agevola finanziariamente lo sforzo bellico. È delineata una nuova base giuridica per i canali russi di propaganda: vengono colpiti oltre 20 entità e individui che diffondono disinformazione.

Per le violazioni dei diritti umani (Navalny Act), vengono previste sanzioni contro giudici e pubblici ministeri coinvolti nei casi Navalny e Kara Murza (20 individui in tutto). Nel campo delle armi chimiche, viene vietata l'esportazione di sostanze utilizzate nella produzione di missili. Il pacchetto di sanzioni è passato come punto uno, senza discussione, riferiscono fonti diplomatiche: dovrebbe essere adottato formalmente dal Consiglio Affari Esteri lunedì prossimo, 20 maggio.

06:21
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Il punto alle 6

I leader europei hanno dichiarato che procederanno con ulteriori sanzioni contro la Russia – indipendentemente dalle intenzioni degli Stati Uniti – se i colloqui di giovedì in Turchia non produrranno un cessate il fuoco. Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha dichiarato che l'Europa imporrà nuove sanzioni se Mosca non accetterà il cessate il fuoco di 30 giorni. Il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, ha avvertito martedì la Russia che avrebbe dovuto affrontare nuove sanzioni europee se questa settimana non ci fossero stati «progressi reali» verso la pace in Ucraina, esortando Putin a incontrare Zelensky. L'Unione Europea ha già imposto 16 cicli di sanzioni alla Russia da quando Putin ha invaso l'Ucraina nel febbraio 2022.

Martedì sera non era ancora chiaro se Vladimir Putin avrebbe accettato l'invito di Voldoymyr Zelenskyy a incontrarlo di persona in Turchia. Zelensky si sta recando ad Ankara, la capitale turca, per incontrare il presidente Recep Tayyip Erdoğan e ha detto che andrà a Istanbul soltanto se anche Putin si presenterà. «Se Putin non si presenta e fa il furbo, è la prova definitiva che non vuole porre fine alla guerra».

Il massimo diplomatico dell'UE, Kaja Kallas, ha dichiarato martedì a Copenaghen: «Penso che sia una buona mossa se si siedono... Ma non credo che Putin osi». Se Putin non parteciperà, e nemmeno Zelensky, si prevede che i colloqui si terranno comunque a un livello inferiore tra le delegazioni ucraina e russa.

L'inviato di Donald Trump per l'Ucraina, Keith Kellogg, ha dichiarato che se Putin si presenterà anche «il presidente Trump sarà lì». Il presidente degli Stati Uniti è in visita in Medio Oriente. Kellogg, così come il segretario di Stato americano, Marco Rubio, e Steve Witkoff sarebbero attesi in Turchia.

Il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, ha invitato il Brasile a convincere Putin a recarsi a Istanbul. I leader di Cina e Brasile, membri con la Russia del gruppo BRICS, hanno spiegato in una dichiarazione congiunta di sperare che il dialogo diretto possa iniziare il prima possibile.

Macron dal canto suo ha detto che l'Ucraina riconosce di non poter riprendere tutto il territorio sequestrato dalla Russia dal 2014 e ha avvertito che l'Occidente non vuole una «terza guerra mondiale». «La guerra deve cessare e l'Ucraina deve trovarsi nella migliore situazione possibile per avviare i negoziati» ha detto Macron. «Anche gli ucraini hanno la lucidità di dire che non hanno la capacità di riprendere tutto quello che è stato preso dal 2014».

Le bombe guidate russe hanno colpito martedì la regione nord-orientale ucraina di Kharkiv, uccidendo almeno tre persone, ha dichiarato un funzionario locale.