Il caso

OnlyFans non vieterà più contenuti espliciti

Dietrofront della piattafaorma, che ha sospeso «il cambiamento di policy previsto per il 1. ottobre»
© AP Photo/Tali Arbel
Red. Online
25.08.2021 22:00

Dopo le proteste, accese, il dietrofront. OnlyFans non vieterà più i contenuti sessualmente espliciti. Sorridono le professioniste e i professionisti del porno. E sorridono gli utenti, di riflesso. «Grazie per aver fatto sentire la vostra voce», si legge sull’account Twitter della piattaforma. «Abbiamo ottenuto le rassicurazioni necessarie per sostenere la nostra comunità di creatori e abbiamo sospeso il cambiamento di policy previsto per il 1. ottobre. OnlyFans è sinonimo di inclusione e continuerà a fornire una casa ai creatori. Una comunicazione ufficiale verrà inviata a breve a tutti i creatori».

Solo pochi giorni fa OnlyFans aveva annunciato di voler rinunciare ai contenuti più spinti, per i quali la piattaforma è nota. Generando un coro di polemiche, sia da parte dei creatori di contenuti sia da parte degli utenti, di certo meno inclini a sottoscrivere abbonamenti se le modifiche fossero state confermate. «È come se Burger King smettesse di vendere hamburger», aveva detto Kenneth Pabon, uno dei creatori che vive degli introiti derivanti dalla piattaforma.

La BBC, dal canto suo, aveva individuato non poche opacità a proposito di OnlyFans: minorenni che caricavano video espliciti, casi di prostituzione e violenze, furti di dati. Altri, invece, avevano individuato nella riluttanza di alcuni investitori ad abbinare il proprio nome alla piattaforma – oramai nota per la pornografia – il motivo che aveva spinto OnlyFans a modificare la sua politica in materia di contenuti.

La decisione, appunto, era stata criticata da chi vive degli abbonamenti che sottoscrivono gli utenti. Il dietrofront è stato accompagnato da parole al miele. In particolare, OnlyFans ha trovato un modo per «sostenere la nostra comunità di creatori». Che sia arrivata una schiarita sul fronte delle banche, ovvero dei finanziatori? «La colpa in buona sostanza è loro» aveva detto il fondatore Tim Stokely, secondo cui alcuni investitori erano riluttanti ad affrontare i problemi etici e legali legati al porno.