Guerra

Parla il cugino di JD Vance: «Lui e Trump sbagliano, siamo gli utili idioti di Putin»

Nate Vance, cugino del vice presidente USA, dopo aver combattuto per 3 anni in Ucraina, critica i vertici della Casa Bianca: «Hanno fatto un agguato a Zelensky, i russi non saranno mai nostri alleati»
©JIM LO SCALZO / POOL
Michele Montanari
11.03.2025 17:30

«Siamo diventati gli utili idioti di Putin». Ha fatto il giro del mondo l'intervista concessa da Nate Vance al quotidiano francese Le Figaro, nella quale il cugino dell’attuale vice presidente degli Stati Uniti ha espresso dure critiche ai vertici della Casa Bianca per la loro posizione sulla guerra in Ucraina.  

Nate Vance, ex marine di 47 anni originario del Texas, nonché cugino di primo grado di JD (suo padre è fratello della madre del braccio destro di Trump), ha combattuto volontariamente in Ucraina per tre anni, di cui due e mezzo trascorsi al fronte nel primo battaglione motorizzato «Da Vinci Wolves»: ha preso parte ai combattimenti di Kupyansk, Bakhmut, Avdiivka e Pokrovsk ed è rientrato negli USA all'inizio di gennaio, poco prima dell'insediamento di suo cugino alla vicepresidenza, in quanto una sua eventuale cattura da parte delle truppe di Putin avrebbe potuto creare un incidente geopolitico molto grave.

L’ex combattente non ha usato mezzi termini sulle decisioni del presidente USA e del suo vice in merito alla guerra in Ucraina, sostenendo di aver provato un momento di «collera nera» dopo aver visto lo scontro alla Casa Bianca con il leader di Kiev Volodymyr Zelensky: «JD è un bravo ragazzo, è intelligente. Quando criticava gli aiuti all'Ucraina, mi dicevo che lo stava facendo per accontentare un certo elettorato, che era un gioco della politica. Ma quello che con Trump ha fatto a Zelensky è stato un agguato in assoluta malafede», ha commentato, spiegando di aver deciso di partire per il fronte perché, quando i russi hanno invaso l’Ucraina, «ho pensato che la Storia si stava scrivendo davanti ai miei occhi, e volevo farne parte».

L’ex marine ha raccontato di esser partito per Leopoli spinto dalla «curiosità e da un senso di avventura», ma anche da una forte esigenza di aiutare, poiché sentiva che «quella guerra era diversa dalle altre».

Si è detto «deluso» dal cugino dopo l’attacco a Zelensky nello Studio Ovale: «Quando ho sentito che JD giustificava la sua diffidenza verso Zelensky sulla base dei servizi visti in TV volevo strangolarmi. Suo cugino era in prima linea, avrebbe potuto raccontargli tutto, senza interessi personali. Ma non ha mai davvero voluto saperne di più». E ancora: «Donald Trump e mio cugino credono chiaramente di poter placare Vladimir Putin. Si sbagliano. I russi non dimenticheranno il nostro sostegno all'Ucraina. Siamo gli utili idioti di Vladimir Putin».

Nelle scorse ore, pure la BBC ha intervistato il cugino del numero due della Casa Bianca, il quale si è detto insoddisfatto di come gli Stati Uniti abbiano gestito l'incontro con Zelensky: «Mi aspetto un certo livello di decoro dai leader politici, soprattutto davanti alle telecamere. Sono in un certo senso legato alla questione ucraina ma, a pensarci bene, se si trattasse di un altro argomento completamente neutrale e vedessi funzionari della Casa Bianca e giornalisti sleali che sminuiscono politicamente un leader straniero, mi chiederei: “Che diavolo sta succedendo?”».

Nate Vance ha poi affermato di essere in disaccordo sul fatto che il presidente ucraino non abbia mostrato gratitudine agli USA, come sostenuto da suo cugino nello Studio Ovale: «Zelensky fa un discorso giornaliero o serale e ringrazia tutti coloro che sostengono l'Ucraina quotidianamente». Al leader di Kiev, dopo lo scontro, è stato chiesto di lasciare la Casa Bianca e la conferenza stampa prevista è stata annullata. In seguito, l'amministrazione Trump ha sospeso gli aiuti militari e interrotto il servizio dell’intelligence USA a Kiev. A scanso di equivoci,  Nate Vance si è definito un «repubblicano a vita», aggiungendo che per questo motivo è «strano» per lui «prendere questa posizione, ma la sostengo molto e penso che sia una questione su cui stiamo sbagliando».

Il cugino del vicepresidente ha inoltre riferito alla CNN di aver visto «più volte» i soldati russi sparare ai loro compagni che volevano ritirarsi dal campo di battaglia: «Queste persone, di norma, sono abituate a sbranarsi tra loro. Quindi non esiteranno a sbranare un presidente o un vicepresidente americano. Non gli importa cosa pensiamo. Non sono nostri alleati e non lo saranno mai. Almeno per una generazione», ha detto Vance, riferendosi al drastico cambio di direzione nella politica estera degli USA.

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