Pedofilia, il Vaticano punisce due vescovi polacchi

Due vescovi polacchi, mons. Slawoj Leszek Glodz, già arcivescovo di Danzica, e mons. Edward Janiak, già vescovo di Kalisz, sono stati puniti dal Vaticano a causa dell’insabbiamento dei casi di pedofilia da parte del clero nelle loro diocesi.
Lo ha reso noto oggi a Varsavia l’ufficio del Nunzio apostolico precisando che i due vescovi sono stati costretti a cambiare la residenza e ad abitare fuori dalle loro ex diocesi dove non possono neanche partecipare a cerimonie liturgiche né agli incontri con i fedeli. Devono anche versare dai propri fondi somme di denaro per la fondazione ecclesiale che offre l’assistenza alle vittime degli abusi sessuali del clero.
Glodz, già cappellano generale dell’Esercito polacco che nell’agosto scorso ha compiuto 75 anni e ha dato le dimissioni dall’incarico a Danzica (ricevuto nel 2008), subito accolte dal Papa Francesco, è stato condannato inoltre per altre negligenze nella gestione degli affari ecclesiali. La sua persona è legata anche a don Henryk Jankowski (1936-2010), cappellano di Solidarnosc accusato, dopo la sua morte, anche lui di abusi sessuali. L’incarico di Głodz è stato affidato a mons. Tadeusz Wojda, già vescovo di Bialystok.
Mons. Janiak, 69 anni, è stato allontanato nel giugno scorso dalla gestione della sua diocesi, dopo il documentario dove l’autore Tomasz Sekielski ha raccolto le testimonianze delle vittime del prete per anni da lui coperto.