USA

Per San Valentino le lettere d'amore di Trump ai «dittatori più brutali del mondo»

La candidata alle presidenziali USA Nikki Haley lancia una campagna immaginando messaggi d'amore scritti dal tycoon per Kim Jong-un, Xi Jinping e Vladimir Putin
Red. Online
14.02.2024 20:30

Nikki Haley, candidata repubblicana alla presidenza degli Stati Uniti, usa il giorno di San Valentino per colpire Donald Trump, suo rivale nella corsa alla Casa Bianca. L’ex governatrice della Carolina del Sud, classe 1972, ha lanciato una campagna composta da alcune «lettere d'amore» come se queste fossero state scritte dal tycoon per alcuni personaggi politici internazionali. «Buon San Valentino da Donald Trump ai dittatori di tutto il mondo! Nel corso degli anni, Trump ha professato il suo amore per i dittatori più brutali del mondo e ne ha elogiato la forza e le capacità di leadership», si legge nel messaggio che introduce la campagna anti-Trump, citato dal New York Post.

Nelle missive sono presenti frasi realmente pronunciate dall’ex presidente USA con l'aggiunta di una sorta di breve poesia che i creatori della campagna hanno immaginato scritta dal tycoon a sé stesso: «Le rose sono rosse. Le violette sono blu. Amo i dittatori e loro amano me».

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Tra i «dittatori» citati, compaiono il leader coreano Kim Jong-un, il presidente cinese Xi Jinping e lo «zar» Vladimir Putin.

Nella lettera indirizzata a Kim Jong-un si legge: «Lui (Kim, ndr) mi ha scritto bellissime lettere, e sono lettere fantastiche. Ci siamo innamorati», riferendosi a un commento fatto da Trump durante una manifestazione nel West Virginia, nel 2018, in cui raccontava come lui e il leader nordcoreano fossero riusciti ad appianare le divergenze.

«È forte come il granito, è forte, lo conosco molto bene, il presidente cinese Xi. Cosa posso dire: guida 1,4 miliardi di persone con mano di ferro», si legge invece nel biglietto indirizzato a Xi Jinping. La citazione in questione arriva da un discorso fatto da Trump durante una manifestazione in Iowa, nel 2023.

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E non poteva ovviamente mancare il presidente russo Vladimir Putin: «Ho chiamato il presidente russo Putin per congratularmi con lui per la sua vittoria elettorale. I media (diffusori di) fake news sono impazziti perché volevano che lo criticassi. Si sbagliano! Andare avanti con la Russia è una buona cosa, non cattiva…». Donald Trump telefonò al capo del Cremlino nel 2018, per complimentarsi con lui in seguito all’esito delle elezioni russe, attirando su di sé critiche ferocissime. Tra le lettere, infine, anche una rivolta ai talebani, definiti da tycoon «buoni combattenti (...). Combattono da mille anni. Quello che fanno è combattere». Una frase pronunciata su Fox News quando l'organizzazione terroristica rovesciò il governo afghano nel 2021, prendendo il potere.

L’iniziativa di Nikki Haley non è certo passata inosservata e sono giunte risposte a tono. Il portavoce della campagna elettorale di Trump, Steven Cheung, ha commentato al New York Post: «È semplicemente troppo stupida per comprendere che il presidente Trump ha portato pace e prosperità al Paese», mentre «Haley vuole inchinarsi alla Cina e gettare l’America in guerre eterne».

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