Perché alla Russia è stata data la presidenza del Consiglio di sicurezza dell'ONU?

Oggi, sabato 1. aprile, la Russia ha assunto la presidenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Ma come, si sono chiesti in molti, possibile che un Paese aggressore, protagonista dell'invasione dell'Ucraina, sia ora chiamato a supervisionare un organismo deputato a mantenere la pace e la sicurezza internazionale? Sì, possibile. Detto questo, secondo diversi esperti le capacità della Federazione Russa di condizionare l'andamento dei lavori dell'organo sono del tutto trascurabili. Tradotto: Mosca non riuscirà a influenzare il Consiglio.
Parentesi: il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è formato da 15 membri. Ognuno ha un voto. Secondo la Carta delle Nazioni Unite, tutti gli Stati membri sono obbligati a rispettare le decisioni del Consiglio. Ogni Stato assume a turno la carica di presidente e la rotazione avviene, ogni mese, seguendo l'ordine alfabetico. A maggio, ad esempio, toccherà alla Svizzera.
«Non bisogna sovrastimare l'importanza di questa posizione» ha detto a Euronews Thomas Graham, collaboratore del Council on Foreign Relations. «Il presidente del Consiglio presiede sostanzialmente le riunioni e si occupa di gran parte del lavoro amministrativo, ma ha pochissimo potere di influenzare le decisioni effettive che il Consiglio prende».
L'ultima volta che la Russia ha avuto la presidenza, altra coincidenza quantomeno inquietante, fu nel febbraio del 2022, il mese in cui Vladimir Putin decise di muovere guerra all'Ucraina. Ieri come oggi, i sostenitori di Kiev in coro hanno chiesto che la Russia sia espulsa dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Un'eventualità, questa, molto remota a detta di Graham. Il motivo? Sarebbe necessario un voto del Consiglio di sicurezza e, quindi, anche della Russia, Paese che tuttavia può esercitare il diritto di veto.
Andrew Macleod, professore presso il Kings's College di Londra, dal canto suo ha definito ridicolo il fatto che la Russia abbia ricevuto la presidenza del Consiglio. A maggior ragione se consideriamo che Mosca è considerata la minaccia principale agli equilibri globali. «La verità è che se uno dei membri permanenti del Consiglio di sicurezza è coinvolto in un conflitto armato non c'è nulla che il Consiglio di sicurezza possa fare per fermarlo, perché quello Stato eserciterà il proprio veto come la Russia sta facendo ora sull'Ucraina, come potrebbe fare la Cina su Taiwan e gli americani sull'Afghanistan e l'Iraq» ha detto Macleod a Euronews.
Mosca, in ogni caso, non si garantirà alcun vantaggio dalla presidenza del Consiglio. Tutti i membri del Consiglio, infatti, hanno il diritto di esprimersi alle sessioni e, per dirla con Graham, «si può essere certi che gli Stati Uniti e i Paesi europei non diranno nulla di positivo sulla Russia e su ciò che sta facendo in Ucraina o altrove nel mondo». E ancora. «Se la Russia cerca di introdurre nel Consiglio degli oratori che gli Stati Uniti e altri trovano inappropriati, c'è un modo per impedire alla Russia, su questioni procedurali con soli nove voti, di fare alcune delle cose che potrebbe voler fare».