Iran

Perché è stata presa di mira la città di Esfahan?

Vi si trovano un sito nucleare di conversione dell'uranio, fabbriche di droni e altre armi ma anche una base militare con i vecchi F-14 Tomcat americani
© IRANIAN STATE TV (IRIB)
Red. Online
19.04.2024 12:30

Esfahan. O Isfahan. Di che cosa parliamo? Obiettivo degli attacchi di Israele, stanotte, questa città centrale dell’Iran è sede di importanti strutture militari, fra cui una base aerea maggiore. Ma è sede anche di alcuni siti nucleari ed è associata alla produzione di droni.

Secondo i primi resoconti dell’agenzia di stampa statale Fars, gli attacchi israeliani hanno provocato tre esplosioni non lontane dall’aeroporto cittadino e dalla citata base aerea militare, Shekari. Allo stesso tempo, stando al portavoce dell’Agenzia spaziale iraniana sono stati abbattuti anche «diversi» droni.

Quanto al nucleare, le autorità hanno rassicurato che i siti non hanno subito danni. Nella provincia, fra l’altro, si trova un sito di arricchimento dell’uranio, Natanz, conosciutissimo (e di riflesso temutissimo). Ma un sito legato alla conversione dell’uranio si trova anche in città, in un quartiere a sud-est chiamato Zerdenjan.

Un’altra agenzia iraniana, Tasnim, ha diffuso dei filmati in cui si vedono due postazioni anti-aeree proprio a Zerdenjan. Secondo quanto affermato, le postazioni avrebbero sparato alle 4.44 del mattino circa. Nell’impianto di Esfahan, la cui costruzione è cominciata nel 1999, si trovano tre piccoli reattori di ricerca cinesi. Il sito, secondo le cronache dell’epoca, era stato colpito da un’esplosione nel novembre 2011.

A Esfahan, dicevamo, si trova anche una importante base militare dell’esercito iraniano. Vi si trovano, fra l’altro, i vecchissimi F-14 Tomcat di fabbricazione americana. Acquistati dall’Iran prima della rivoluzione khomeinista del 1979. Secondo alcune speculazioni, fra gli obiettivi dell’attacco di questa notte c’era una struttura radar all’interno della base.

Altro giro, altri possibili motivi per cui Esfahan è stata presa di mira. In città e nei suoi dintorni, infatti, vi sono molti stabilimenti per la produzione di armi. Lo scorso anno, ad esempio, un attacco attribuito a Israele aveva preso di mira una fabbrica di armi cittadina. Come a questo giro, l’attacco era stato fatto con droni.

Le autorità iraniane, anche all’epoca, avevano mantenuto inizialmente un atteggiamento vago e interlocutorio circa la portata dell’attacco e i danni provocati.