Il punto

Perché gli agricoltori tedeschi stanno protestando?

Ormai da qualche giorno, Berlino e altre città sono state prese d'assalto dai lavoratori agricoli e dai loro trattatori, dopo l'annuncio del governo di tagliare sussidi e agevolazioni fiscali sui veicoli diesel e agricoli
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Red. Online
15.01.2024 19:45

Ma che cosa sta succedendo in Germania? Negli ultimi giorni, le strade di Berlino sono state prese d'assalto da agricoltori provenienti da tutto il Paese. E oggi, le proteste hanno raggiunto il loro culmine. Nello specifico, migliaia di agricoltori e lavoratori agricoli tedeschi si sono riuniti con le loro attrezzature e i loro trattori davanti alla Porta di Brandeburgo, simbolo dell'unità nazionale tedesca, per manifestare contro i nuovi piani del governo. Ma di che cosa si tratta?

Per capire che cosa stia accadendo, dobbiamo prima riavvolgere il nastro. Sì, perché quella di oggi, come dicevamo, è stata solo l'ultima di una lunga serie di proteste originatesi nelle scorse settimane, dopo l'annuncio del governo di tagliare i sussidi e le agevolazioni fiscali sui veicoli diesel e agricoli. Una decisione presa dopo che una sentenza del tribunale aveva aperto un divario di diversi miliari di euro nel bilancio del governo, costringendo la coalizione di Scholz a rivere i suoi piani di spesa e a trovare dei risparmi. E dove, appunto, se non tagliando i contributi degli agricoltori? A detta del governo, infatti, la riduzione sarebbe l'unica soluzione contemplabile, alla luce dell'aumento del redditto di cui sono stati protagonisti gli agricoltori negli ultimi anni.

Basti pensare che nell'anno finanziario 2022-2023, le aziende agricole hanno registrato un profitto record di 115.400 euro in media. In altre parole, si tratta di un aumento del 45% rispetto a quanto totalizzato nell'anno precedente. Ed è da qui, insomma, che avrebbe avuto origine la proposta. Proposta che ha scatenato l'ira degli agricoltori, che non hanno perso tempo e sono immediatamente scesi in piazza, a bordo dei loro veicoli, per manifestare contro i tagli del governo.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, dal canto suo, ha sottolineato di «aver preso a cuore le argomentazioni degli agricoltori», catalogando però le decisioni del governo come «un buon compromesso». Un paradosso, visto che, a sentire gli stessi lavoratori presi di mira dalla misura, la faccenda sembrerebbe ben più complessa. E lo dimostrano, a loro volta, i tanti, tantissimi trattori che oggi si sono riversati sulle strade tedesche, ribadendo che le nuove misure economiche saranno «il loro fallimento». «Gli agricoltori moriranno, la popolazione deve capirlo», hanno dichiarato a più riprese. 

Questa mattina, infatti, almeno 3.000 veicoli si sono allineati paralizzando il traffico di Berlino. A partecipare all'evento, invece, si stima ci fossero circa 10.000 agricoltori. Oggi, però, qualcosa di diverso rispetto agli scorsi giorni, a tutti gli effetti, è avvenuto. Nel bel mezzo delle proteste, il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner è salito sul palco, davanti a migliaia di agricoltori che lo schernivano protestando contro l'aumento delle tasse. E, con estremo coraggio, ha esclamato: «Non ci sono più soldi per altri sussidi. Non posso promettervi ulteriori aiuti statali dal bilancio federale. Ma possiamo lottare assieme affinché possiate godere di più libertà e rispetto, per il vostro lavoro». 

A prendere le sue difese, per primo, è stato il Capo dell'Unione dei contadini Joachim Ruckwied, che è intervenuto in soccorso del ministro, pregando la folla di «smetterla». «Il ministro delle Finanze è qui», ha esordito. E pertanto «non ha senso fischiarlo». «Ho rispetto per ogni politico che è disposto a venire da noi», ha aggiunto. Con la speranza che, questa volta, il dialogo possa spegnere i malcontenti che da giorni stanno piegando la Germania. 

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