Perché il Brasile è arrabbiato con Merz?

Levata di scudi in Brasile dopo le dichiarazioni, giudicate offensive, del cancelliere tedesco Friedrich Merz, che durante un evento con imprenditori a Berlino si era detto «felice di essere tornato in Germania» dalla Cop30, descrivendo Belém come un luogo da cui allontanarsi con sollievo per il caldo e per la distanza dagli standard di vita tedeschi. Le parole hanno provocato reazioni immediate nel Paese.
La risposta più dura è arrivata dal sindaco di Rio de Janeiro, Eduardo Paes, che sui social ha attaccato Merz definendolo un «piccolo Hitler», «vagabondo» e «nazista» accusandolo di arroganza e pregiudizio verso l'Amazzonia. Il governatore del Pará e padrone di casa alla Cop30, Helder Barbalho, ha a sua volta definito il commento frutto di «pregiudizi», ironizzando sul fatto che il leader di un Paese tra i maggiori responsabili del riscaldamento globale si sorprenda del clima amazzonico.
Nel dibattito è intervenuto anche il presidente Luiz Inácio Lula da Silva, che ha invitato Merz a conoscere davvero il Pará prima di esprimere giudizi. Avrebbe dovuto «andare in un ristorante, ballare e provare la cucina locale», ha detto cercando di stemperare i toni, ricordando di averlo esortato più volte ad assaggiare la maniçoba, piatto tipico della regione, durante la conferenza sul clima, senza però riuscire a convincerlo.