Corea del Nord

Perché Kim Jong-un si è fatto vedere con sua figlia?

Ju-ae ha assistito al lancio di un missile balistico assieme al padre: consenso interno o prove, future, di successione?
© AP
Marcello Pelizzari
21.11.2022 09:45

Padre e figlia. Mano nella mano. Vicino a un’arma di distruzione di massa. Sabato, i media statali nordcoreani hanno dipinto un nuovo, a suo modo inquietante, quadretto familiare. Kim Jong-un preso a ispezionare un missile balistico intercontinentale, accompagnato da una ragazza che, subito, è stata identificata come Ju-ae. Sua figlia appunto

La Corea del Nord ha spiegato che, quello lanciato venerdì all’aeroporto internazionale di Pyongyang, era un missile Hwasong-17. Missile che, teoricamente, potrebbe trasportare una testata nucleare e colpire gli Stati Uniti. Detto ciò, l’aspetto militare – compresi i proclami di Kim, pronto a una guerra «vera» con Washington – è passato in secondo piano. Ad attirare l’attenzione del mondo, infatti, è stata la ragazza. L’attenzione e le domande: perché si trovava lì? Soprattutto, potrà un giorno succedere a suo padre? Perché, ancora, coinvolgerla in uno scenario di missili e armi nucleari?

La dittatura

Secondo gli esperti, l’immagine dovrebbe servire a creare consenso interno. Della serie: da una parte il padre modello, capace di dare tutte le attenzioni del caso alla sua bambina; dall’altra l’uomo forte del Paese, un Paese che non deve temere niente e nessuno. La stabilità della famiglia e quella, attraverso le armi, della Corea, volendo sintetizzare.

Oltre all’aspetto, diciamo, simbolico potrebbe esserci anche quello della successione. La popolazione, ora, sa che la figlia di Kim un domani sarà pronta a succedere al padre. La Corea del Nord, sin dalla sua fondazione, avvenuta nel 1948, è stata governata come una dittatura ereditaria. Prima Kim Il-sung, in carica dal 1948 al 1994, poi Kim Jong-il, che ha governato dal 1994 al 2011, e infine Kim Jong-un, il cui mandato è scattato ufficialmente il 30 dicembre 2011. Un domani comunque molto lontano, dal momento che Kim ha appena 38 anni e la figlia, minorenne, oggi non è minimamente pronta a subentrargli. Gli stessi media statali, in fondo, non hanno enfatizzato la presenza della figlia. È un discorso, semmai, che ha riguardato l’Occidente, da sempre curioso e attento alle immagini «cinematografiche» prodotte dal regime nordcoreano.

Il test

Tornando all’aspetto militare, va sottolineato come il lancio sia stato diffuso (anche) via video. Un’improvvisa e inaspettata spinta all’insegna della trasparenza: dal 2017 a oggi, Pyongyang ha pubblicato soltanto tre video legati a lanci di missili. Compreso quest’ultimo.

Il test di venerdì, fra le altre cose, ha dimostrato che la Corea può lanciare un missile balistico intercontinentale (ICBM) e tenerlo in volo per oltre un’ora. Gli Stati Uniti, tuttavia, stanno cercando di capire se i coreani siano in grado, altresì, di posizionare una testata nucleare su un missile balistico a lungo raggio. Appare chiaro, per contro, che la Corea del Nord stia affinando i suoi processi

E il nucleare?

La domanda, concludendo, resta una: padre e figlia, Kim e Ju, verso quale futuro cammineranno? Diverse fonti di intelligence, al riguardo, prevedono che la Corea del Nord potrebbe presto testare un’arma nucleare. Un test del genere non viene svolto da 5 anni. Altre fonti, invece, suggeriscono che il test di venerdì, riuscito, ha smorzato per il momento qualsiasi necessità di ricorrere a un esercizio nucleare.

Resta solo da capire se Pyongyang risponderà o meno agli Stati Uniti, che stanno continuando a rafforzare la loro presenza nella regione a suon di collaborazioni ed esercitazioni congiunte con Giappone e Corea del Sud. Una risposta che potrebbe avere la forma di un altro missile ICBM. E chissà se padre e figlia assisteranno ancora, assieme, all’evento.

 

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