Coronavirus

Perché l'OMS dice che la pandemia è quasi finita

Nella settimana del 5 settembre 2022 le morti per COVID-19, nel mondo, sono state 11.313: un numero così basso non si vedeva dal marzo 2020 – Ma Ghebreyesus ammonisce: «Possiamo vedere il traguardo, ma ora è il momento peggiore per smettere di correre»
© KEYSTONE/SALVATORE DI NOLFI
Marcello Pelizzari
15.09.2022 15:00

La notizia è passata (quasi) inosservata. Eppure, la sua portata è clamorosa. Sì, la fine della pandemia di COVID-19 è vicina. Lo ha dichiarato l’Organizzazione mondiale della sanità, nel corso di una conferenza stampa. Lo ha detto, va da sé, con cognizione di causa, considerando che il numero di decessi settimanali legati all’infezione da SARS-CoV-2 ha toccato i livelli più bassi da marzo 2020. Quando, cioè, l’emergenza sanitaria venne dichiarata pandemia. Le cifre pubblicate dall’OMS, appunto, parlano chiaro: nella settimana del 5 settembre 2022 le morti per COVID-19, nel mondo, sono state 11.313. C’è di che sperare ma, come ha ammonito l’Organizzazione, allo stesso tempo è necessario mantenere alta la guardia. Gli esperti, in questo senso, hanno parlato di sprint finale. In Ticino, non a caso, a suo tempo si parlava di maratona.

La fine è vicina

La pandemia, dicevamo, venne dichiarata ufficialmente l’11 marzo 2020. Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS, con toni ovviamente preoccupati fece capire che l’emergenza sanitaria non poteva più essere contenuta. Non senza ricorrere a misure forti e restrittive. All’epoca il virus era praticamente sconosciuto. Emerse in Cina sul finire del 2019. I contagi, all’inizio, aumentavano in maniera netta e vertiginosa. Di riflesso, anche le morti erano tantissime. Nella settimana del 16 marzo 2020, ad esempio, i decessi per coronavirus furono 8.407; la settimana successiva, per contro, salirono a 20.721. Hanno cominciato ad abbassarsi, finalmente, solo nella primavera del 2022. Due anni e mezzo dopo, nel mondo le infezioni hanno superato i 607 milioni mentre i decessi sono oltre 6 milioni, di cui un milione nei primi mesi di quest’anno.  

Detto ciò, l’introduzione dei vaccini e di nuove terapie hanno migliorato la situazione. Le morti, nella settimana del 5 settembre 2021, come detto sono scese a 11.313. L’OMS, dal canto suo, ha sottolineato che l’ampia somministrazione di preparati (12 miliardi di dosi in tutto il globo) ha evitato la morte di 19,8 milioni di persone. Hai detto poco.

«La scorsa settimana, il numero di decessi settimanali segnalati per COVID-19 è stato il più basso da marzo 2020» le parole, cariche di emozione, di Ghebreyesus durante la conferenza stampa di ieri. «Non siamo mai stati in una condizione migliore per porre fine alla pandemia. Non ci siamo ancora, ma la fine è vicina».

Anche nel piccolo Ticino la situazione può dirsi stabile se non, addirittura, soddisfacente. E questo al netto, citiamo le autorità cantonali, di «un leggero aumento dei nuovi casi di infezione da SARS-CoV-2». Negli ultimi sette giorni, leggiamo, ci sono stati 654 nuovi contagi per un +4% rispetto alla settimana precedente.

Guai a cantare vittoria

Guai, però, a cantare vittoria. Non è ancora arrivato quel momento. Il SARS-CoV2, infatti, rappresenta ancora una minaccia e un’emergenza globale. Da una parte le nuove varianti e sottovarianti, come quelle di Omicron, dall’altra – comunque – il fatto che nel 2022 si muoia ancora di COVID-19. Di qui la necessità, come ha ribadito l’OMS, di compiere un ultimo, definitivo sforzo. «Un maratoneta non si ferma quando scorge il traguardo, ma corre più forte, con tutta l’energia che gli resta» ha ricordato Ghebreyesus. «Possiamo vedere il traguardo, siamo in una posizione vincente. Ma ora è il momento peggiore per smettere di correre. Ora è il momento di correre più forte e raccogliere i frutti del nostro lavoro».

L’OMS, in questo senso, intende raggiungere due obiettivi strategici: ridurre la circolazione del virus, proteggendo in particolare le fasce più a rischio della popolazione; continuare nel lavoro di prevenzione, diagnosi e trattamento della malattia, nella speranza di ridurre sempre più i decessi o eventuali complicanze. Alla politica, quindi, sono stati consegnati sei documenti con le azioni chiave da introdurre per, speriamo, porre fine una volta per tutte alla pandemia.

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