Politica

Perché Sanna Marin non è una «superstar» per i finlandesi?

All'estero piace molto, ma in patria è ritenuta una «figura polarizzante»: nelle elezioni parlamentari di domenica, l'attuale premier finlandese dovrà vedersela contro i suoi due principali rivali di destra, in una battaglia «interamente economica»
© EPA/STEPHANIE LECOCQ
Red. Online
01.04.2023 10:00

C'è chi l'ha definita «un primo ministro punk». Per qualcuno, invece, è «la premier più sexy del mondo». Altri, invece, sono rimasti indignati dai suoi video pubblicati online, in cui beve e balla scatenata. Molti, però, hanno anche preso le sue difese. Ormai l'avrete capito: stiamo parlando di Sanna Marin. La giovane premier finlandese che nel corso dell'ultimo anno ha fatto spesso parlare di sé, anche involontariamente. Dopo quasi quattro anni come primo ministro, domenica, in occasione delle eduskuntavaalit, ossia le elezioni parlamentari finlandesi, Sanna Marin si troverà a dover lottare contro i suoi due principali rivali di destra. Nonostante siano stati tanti gli apprezzamenti sul suo conto nell'ultimo anno, la sua vittoria però non appare affatto scontata. Secondo quanto emerge da un'analisi condotta dal Financial Times, l'attuale premier finlandese,  infatti, piace molto all'estero. Ma in patria, la faccenda è leggermente diversa.

Tra pandemia e guerra

Bisogna riconoscerlo. Questi anni al potere, per Sanna Marin, sono stati tutto fuorché semplici. Dopo essere stata eletta, nel dicembre 2019, la premier si è immediatamente trovata a dover affrontare la pandemia di Covid-19. Una sfida gestita abilmente, secondo la valutazione degli esperti e dei finlandesi. Neanche il tempo di tirare il fiato, però, ed ecco la guerra. L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e la successiva candidatura della Finlandia alla Nato hanno dato parecchio da fare alla premier, lo scorso anno. «Ha più esperienza di crisi di qualsiasi altro politico finlandese dalla Seconda Guerra Mondiale», ha confessato un funzionario della sicurezza finlandese. Una vera rivincita, verso tutti coloro che ai tempi della sua elezione l'avevano criticata proprio per la sua mancanza di esperienza politica. 

Una questione di «economia»

Tuttavia, c'è un però. Sanna Marin ha due immagini diverse. Completamente opposte. A livello internazionale, è ritenuta una superstar. Ma in patria - spiega il vicepreside dell'Università di Helsinki - appare come una «figura polarizzante». Ma qual è il motivo? Udite udite, i video "incriminati" della scorsa estate, in cui la premier ballava divertendosi con i suoi amici, non c'entrano nulla. O, quantomeno, non sono sicuramente la ragione principale della scarsa approvazione ricevuta dai finlandesi. A quanto pare, infatti, è tutta una questione prettamente politica. E, nello specifico, relativa a un dibattito incentrato sulla crescita del Paese, sulla salute delle finanze pubbliche e, in particolar modo, sul debito pubblico. Nelle elezioni finlandesi, quest'ultimo aspetto è considerato centrale. Dopo anni di crisi, il debito è infatti tornato alle origini. 

Ed è qui, insomma, che sorgerebbe il malcontento. Secondo alcuni finlandesi, Sanna Marin starebbe infatti portando il Paese nella direzione sbagliata. Nonostante l'imminente ingresso nella NATO dia molto di cui parlare (e a cui pensare), il Paese nordico al momento punta maggiormente sui dibattiti economici tipicamente finlandesi. Nel corso degli ultimi anni, Marin ha spostato i suoi socialdemocratici saldamente a sinistra «per offrire una scelta ideologica distinta». Una cosa insolita nella storia recente dei Paesi nordici. 

E non è finita qui. Perché i desideri di Sanna Marin per il futuro sono ben chiari. La premier, infatti, spera che il governo investa nella crescita e attribuisce l'aumento del debito alla pandemia e alla guerra in Ucraina. Le stesse grandi sfide che lei, in prima persona, ha dovuto affrontare.

Dal canto loro, però, i suoi avversari di destra - ossia il partito conservatore di coalizione nazionale e i populisti anti-immigrazione finlandesi - puntano su altri aspetti. I loro obiettivi sono infatti quelli di tagliare le spese per ridurre il rapporto tra debito e il prodotto interno lordo della Finlandia, passando dal 73% (al di sotto della media UE) a un livello più vicino al 60%. Proposte che, a quanto pare, fanno più  gola ai cittadini. «L'adesione alla Nato è un cambiamento storico. Ma poiché c'è una visione così unitaria tra i partiti, questo non aiuta a differenziarli. La differenza si ottiene con l'economia: è una questione ideologica», spiega infatti l'ex capo della Difesa e candidato della Coalizione Nazionale, Jarmo Lindberg.

La situazione per Sanna Marin, quindi, non sembra essere particolarmente rosea. Secondo un ultimo sondaggio di preferenza, pur tenendo conto del margine di errore statistico, i socialdemocratici di Sanna Marin figuravano solamente al terzo posto tra le preferenze dei finlandesi, dietro ai due partiti rivali di destra. Per confermare questo dato, occorrerà aspettare i risultati delle elezioni parlamentari. Ma nel frattempo, ciò che è certo, è che Sanna Marin resta la politica più popolare della Finlandia.