Guerra

Pioggia di bombe russe prima dell'incontro tra Zelensky e Trump: sul tavolo il piano di pace

Il leader ucraino e quello americano si incontrano in Florida a poche ore dall'ennesimo attacco di Mosca: la cessione del Donbass a Putin resta un un punto cruciale
©Keystone
Michele Montanari
28.12.2025 09:30

La cessione del Donbass ai russi, ma pure il destino della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Il leader ucraino Volodymyr Zelensky e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si incontreranno questa sera alle 19 (ora svizzera) in Florida per definire i dettagli del piano di pace in 20  punti da sottoporre alla Russia. Tra i nodi da sciogliere, vi è almeno un punto cruciale, sul quale non sembra proprio possibile trovare un'intesa: la cessione dei territori ucraini occupati dalle truppe di Vladimir Putin nella parte orientale della ex Repubblica sovietica.

L’incontro tra i due capi di Stato va in scena dopo l’ennesima pesante provocazione di Mosca. Ieri, infatti, la Russia ha bombardato la capitale ucraina con una pioggia di missili e droni. Un attacco durato quasi 10 ore che ha causato la morte di almeno due persone, una nella periferia di Kiev e un’altra nel centro della città, e il ferimento di almeno 32 civili.

Secondo Zelensky, che ha sottolineato ancora una volta l’importanza del continuo supporto da parte degli alleati, il bombardamento russo è un chiaro segnale di come Putin non prenda sul serio i colloqui di pace. Il leader ucraino ha riferito ai giornalisti che intende discutere con il capo della Casa Bianca soprattutto della regione del Donbass, in gran parte occupata dai russi, e della centrale nucleare di Zaporizhzhia.

«I rappresentanti russi si impegnano in lunghi colloqui, ma in realtà sono i kinzhal e gli shahed a parlare per loro», ha scritto sui social media Zelensky, riferendosi ai missili balistici e ai droni d'attacco utilizzati dal nemico. «Questo è il vero atteggiamento di Putin e della sua cerchia ristretta. Non vogliono porre fine alla guerra e cercano di sfruttare ogni opportunità per causare all'Ucraina sofferenze sempre maggiori», ha poi aggiunto.

Prima di raggiungere la Florida, la delegazione ucraina, tra cui lo stesso Zelensky e il ministro Esteri ucraino Serhiy Kyslytsya, ha fatto tappa in Canada, per un incontro con il premier Mark Carney, il quale ha garantito tutto il suo supporto a Kiev. Un viaggio, come detto, segnato dal duro attacco russo: secondo l'aeronautica militare ucraina, Mosca ha lanciato 40 missili e 519 droni attaccando la capitale e la sua periferia per quasi 10 ore.

Il Cremlino, d'altronde, non intende fare alcun passo indietro. Sin dall’inizio dell’invasione, avvenuta nel febbraio 2022, spinge affinché l’Ucraina ceda il Donbass, pure le aree ancora sotto il controllo di Kiev (circa il 10%d del territorio). L’ultimo piano proposto da Kiev a Washington non prevede la cessione dell’intera regione orientale del Paese, dunque Trump dovrà mediare una soluzione che possa incontrare le pretese di Putin.

Venerdì scorso il presidente ucraino ha ribadito al portale Axios la sua speranza di poter attenuare la proposta americana di un ritiro completo delle forze ucraine dal Donbass. In caso contrario, Zelensky ha affermato che l'intero piano in 20 punti, frutto di settimane di negoziati, dovrebbe essere sottoposto al popolo ucraino, tramite referendum.

Stando al leader di Kiev, in caso di votazioni su possibili concessioni territoriali, la Russia dovrebbe accettare un cessate il fuoco di almeno 60 giorni per consentire all'ex Repubblica sovietica di organizzarsi e garantire la sicurezza dei civili.

Stando al New York Post, per diversi analisti di geopolitica è improbabile che la Russia accetti la proposta in 20 punti redatta da Kiev, anche se il tycoon, venerdì, si è detto ottimista, sostenendo che che ci siano «buone possibilità» che Ucraina e Russia siano pronte a mediare un accordo di pace: «Penso che vogliano farlo adesso, e penso che anche la Russia voglia farlo», ha detto al quotidiano newyorkese.

Kiev e Washington, ad oggi, hanno raggiunto un accordo su diverse questioni, tra cui le garanzie di sicurezza a Kiev, ma la cessione del Donbass sembra un punto irrisolvibile, dato che Mosca insiste per ottenere tutta la regione, mentre gli ucraini chiedono il congelamento delle attuali linee di battaglia.

Il compromesso di Trump prevede una zona economica libera, un'area demilitarizzata il cui funzionamento non è ancora stato chiarito. Presumibilmente, Kiev e Mosca dovrebbero ritirare tutti i soldati.

Stando alla Reuters, la Russia oggi controlla tutta la Crimea, annessa nel 2014, e ha preso il controllo di circa il 12% del territorio ucraino, tra cui circa il 90% del Donbass, il 75% delle regioni di Zaporizhzhia e Kherson, nonché alcuni avamposti nelle regioni di Kharkiv, Sumy, Mykolaiv e Dnipropetrovsk. Mentre Trump cerca di trovare un compromesso con Zelensky, Putin non ha mai fatto un passo indietro rispetto alle sue richieste: nessun ingresso di Kiev nella NATO, il ritiro delle truppe ucraine da tutte le regioni del Donbass, da Zaporizhzhia e dal Kherson. Pretese su cui il presidente USA sembra disposto a trattare, diversamente dal Vecchio continente. Secondo diversi funzionari europei, infatti, la cessione di territori ucraini alla Russia, non farà altro che preparare il campo a un futuro attacco di Mosca ai membri della NATO.

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