La storia

Piovono milioni: è l’eredità di un bimbo ebreo nascosto

Un 90enne lascia due milioni di euro agli abitanti di Chambon-sur-Lignon: durante la Seconda Guerra Mondiale diverse famiglie del villaggio francese lo ospitarono salvandolo da morte sicura
© EPA
Prisca Dindo
10.02.2021 17:24

Nelle casse di Chambon-sur-Lignon sono piovuti di recente dal cielo due milioni di euro. La considerevole somma è stata donata al villaggio francese da un signore di 90 anni spentosi a dicembre vicino a Lione. Si chiamava Erick Schwam ed era un ebreo nato in Austria.

Durante la Seconda Guerra Mondiale si salvò grazie alla solidarietà del villaggio francese. Mentre la Germania nazista dava la caccia agli ebrei in tutta Europa, lui che era un bambino, trovò rifugio nel paesino, ospitato da diverse famiglie.

Dopo lo smarrimento iniziale, le autorità comunali hanno iniziato a scavare nel passato del comune per tracciare un ritratto dello sconosciuto benefattore.

«È come un puzzle, troviamo pezzi sparsi e proviamo a metterli insieme» ha dichiarato la vice sindaco di Chambon-sur-Lignon ai giornalisti di Le Monde, il quotidiano francese che ieri, martedì 9 febbraio, ha riportato la vicenda.

«Il signor Schwam è stato un uomo discreto per tutta la vita, ha lasciato ben poco alle spalle. Potrebbe non apprezzare questa improvvisa notorietà, tuttavia noi vogliamo onorare la sua memoria» ha spiegato ancora la vice-sindaco.

Chambon-sur-Lignon non è un villaggio qualsiasi.

Nel 1990 il Memoriale di Yad Vashem, l’istituto che a Gerusalemme mantiene viva la memoria delle vittime della Shoah e di coloro che le hanno aiutate, ha assegnato agli abitanti del villaggio il titolo di «Giusto fra le Nazioni», per aver salvato dalla morte tra i tremila e i cinquemila ebrei.

È a Chambon-sur-Lignon che August Bohny, un ex insegnante basilese pure lui insignito del titolo di «Giusto fra le Nazioni», giunge nel 1941.

Durante la guerra, accolse circa 600 bambini in alcuni centri di accoglienza. Tra questi anche 120 ebrei, riusciti così a sfuggire ai nazisti e alla polizia di Vichy.

«Quando veniva la polizia – raccontò Bohny – gli abitanti del villaggio ci aiutavano a nascondere i bambini di confessione ebraica. Era straordinario».

Un coraggio esemplare che a distanza di anni Erick ha voluto premiare.