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Hamas avrebbe accettato il rilascio di 33 ostaggi

Questo nel quadro della prima fase di un accordo di cessate il fuoco con Israele - Lo afferma la tv Al Hadath, citando fonti – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Hamas avrebbe accettato il rilascio di 33 ostaggi
Red. Online
04.05.2024 08:34
22:52
22:52
Neutralizzata a Tulkarem la cellula terrorista di Hamas

«Nelle ultime ore, nel corso di un'attività antiterrorismo congiunta dell'Idf, dell'Isa e della polizia israeliana, una cellula terroristica di Hamas è stata neutralizzata nell'area di Tulkarem. La cellula è stata responsabile dell'omicidio di un riservista israeliano, del ferimento di altri civili e della pianificazione di imminenti e ulteriori attacchi terroristici contro le comunità israeliane».

Lo riportano le forze armate israeliane in una nota, precisando che «nell'ambito dell'attività antiterrorismo, le forze hanno localizzato i terroristi nella città di Deir al-Ghusun e hanno sparato, eliminandone quattro. Un terrorista è stato arrestato e trasferito all'Isa per ulteriori interrogatori».

22:34
22:34
«Non accetteremo tregua che non ponga fine a guerra»

Un alto funzionario di Hamas ha insistito sul fatto che il gruppo «non accetterà in nessuna circostanza» una tregua a Gaza che non includa esplicitamente la fine completa della guerra. Il funzionario, che ha chiesto di restare anonimo, ha poi accusato il premier israeliano Benyamin Netanyahu di «ostacolare personalmente» gli sforzi per raggiungere un accordo di tregua a causa di «interessi personali».

22:21
22:21
«No a un' intesa sconsiderata, sì a Rafah»

Il ministro israeliano della Sicurezza nazionale ed esponente dell'estrema destra Itamar Ben Gvir ha elogiato la decisione del primo ministro Benyamin Netanyahu di non inviare una delegazione al Cairo, sottolineando che si aspetta che il premier mantenga le promesse fatte presumibilmente quando i due si sono incontrati la scorsa settimana: «No a un accordo sconsiderato, sì a Rafah».

«Il primo ministro sa bene qual è il prezzo da pagare se non si onora questo impegno», ha aggiunto Ben Gvir. In una dichiarazione simile, il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich ha detto che «un accordo di resa che porterà alla fine della guerra senza una vittoria totale è un disastro». «Rafah adesso», ha aggiunto.

22:04
22:04
Hamas sarebbe pronto a rilasciare 33 rapiti in prima fase accordo

Hamas avrebbe accettato di rilasciare 33 ostaggi israeliani nella prima fase di un accordo di cessate il fuoco con Israele. Lo afferma la tv Al Hadath citando fonti, secondo quanto riportato a sua volta da altri media tra cui Ynet e Ria Novosti. «Hamas si impegna a rilasciare 33 ostaggi israeliani nella 'prima fase' dell'accordo. Questa posizione differisce dalla precedente. All'inizio dei negoziati, Hamas aveva affermato di avere 20 ostaggi, e sembra che sia riuscito a trovare i civili rimasti», ha detto la fonte del canale televisivo.

21:43
21:43
Ucciso un capo della Jihad

La forze armate israeliane hanno reso noto di avere eliminato uno dei comandanti della Jihad islamica, Aiman Zaarab, che prese parte all'attacco contro Israele nel brutale massacro del 7 ottobre.

«Nelle prime ore di oggi seguendo le informazioni dell'intelligence, gli aerei da combattimento dell'aviazione israeliana hanno eliminato, nel sud di Gaza, Aiman Zaarab, un agente senior della Jihad islamica che ha comandato e diretto numerosi attacchi e condotto una serie di tentativi di infiltrazione nel territorio israeliano negli ultimi anni», si legge nel report.

«Zaarab è stato responsabile dell'attacco delle forze della Jihad islamica al Kibbutz Sufa e alla postazione militare di Sufa durante il massacro del 7 ottobre. Inoltre, negli ultimi giorni, Zaarab ha guidato i preparativi della Jihad islamica per il combattimento nel sud della Striscia di Gaza. Insieme ad Aiman ;;Zaarab, altri due agenti della Jihad islamica sono stati eliminati durante l'attacco».

21:31
21:31
Netanyahu ostacola un possibile accordo

«Le nostre informazioni confermano che Netanyahu personalmente sta ostacolando il raggiungimento di un accordo per motivi personali. L'occupazione ostacola il raggiungimento di un accordo insistendo sulla continuazione della guerra». Lo ha detto ad Al Jazeera una fonte della leadership di Hamas.

«L'entità sionista cerca di stabilire un accordo quadro per recuperare i suoi prigionieri senza collegare ciò alla fine dell'aggressione - prosegue la stessa fonte -. Il movimento non accetterà in alcun modo un accordo che non includa esplicitamente la fine della guerra a Gaza. Il nemico insiste per entrare a Rafah, invece di fermare l'aggressione e il ritiro globale», dalla Striscia.

21:29
21:29
Migliaia protestano in Israele contro il governo e per ostaggi

Migliaia di persone sono scese in strada in tutto Israele per protestare contro il governo e chiedere il rilascio degli ostaggi. Lo riporta Haaretz, sottolineando che le manifestazioni giungono dopo le notizie di un potenziale accordo con Hamas per raggiungere una tregua e ottenere la liberazione dei rapiti.

«Ora c'è un accordo sul tavolo, che Hamas ha fatto capire che accetterà», ha detto a nome delle famiglie degli ostaggi Einav Zangauker, il cui figlio è detenuto nella Striscia. Ma «Netanyahu sta cercando ancora una volta di silurare l'unica possibilità che abbiamo di salvare gli ostaggi», ha aggiunto.

21:25
21:25
I colloqui al Cairo dureranno ancora qualche giorno

I colloqui al Cairo volti a raggiungere un accordo tra Israele e Hamas sulla soluzione per Gaza dureranno ancora qualche giorno. Lo segnala la televisione egiziana Sada al-Balad citando alcune fonti.

Secondo l'emittente, i rappresentanti statunitensi e israeliani presenti ai colloqui nella capitale egiziana ritengono che qualsiasi potenziale accordo sul cessate il fuoco e sul rilascio degli ostaggi da Gaza sarebbe seguito da ulteriori colloqui.

Secondo due fonti israeliane citate dalla Cnn, i negoziatori hanno fatto progressi sugli aspetti tecnici di un potenziale accordo, ma potrebbe volerci una settimana per finalizzare l'accordo vero e proprio.

20:18
20:18
La richiesta Hamas vanifica sforzi per una tregua

Un alto funzionario israeliano, sotto condizione di anonimato, ha affermato che la richiesta di Hamas di porre fine alla guerra «vanifica» gli sforzi per raggiungere una tregua.

«Finora Hamas non ha rinunciato alla richiesta della fine alla guerra, vanificando così la possibilità di raggiungere un accordo», ha spiegato l'alto funzionario dopo che i negoziatori di Hamas sono tornati in Egitto per dare la loro risposta alla proposta di tregua.

19:30
19:30
Gaza nord colpita da una carestia che si diffonde al sud

l nord della Striscia di Gaza è colpito da una «vera carestia», che avanza verso il sud del territorio palestinese. È l'avvertimento lanciato dalla direttrice del Programma alimentare mondiale (Pam-Wfp), Cindy McCain.

A Gaza «c'è la carestia, una vera carestia al nord, che si sposta verso il sud», ha affermato McCain in un'intervista al canale americano Nbc che andrà in onda a Gaza domani.

«Quando si hanno conflitti come questo, con così tanta emozione, dove succedono così tante cose, arriva la carestia - ha precisato -. Ciò che chiediamo, ciò che abbiamo continuato a chiedere, è un cessate il fuoco e la possibilità di avere libero accesso per entrare» a Gaza per fornire aiuti umanitari.

Il Pam è una delle numerose agenzie e organizzazioni umanitarie che cercano di portare cibo a Gaza. La situazione alimentare sta leggermente migliorando nel territorio palestinese, ma rimane il rischio di carestia, ha stimato  l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Gli aiuti internazionali, strettamente controllati da Israele, arrivano a fiumi, principalmente dall'Egitto via Rafah, ma rimangono comunque insufficienti visti gli immensi bisogni dei 2,4 milioni di abitanti di Gaza.

17:42
17:42
«Israele bombarda una moschea a sud di Gaza»

 Al Jazeera ha reso noto che «le forze israeliane hanno bombardato una moschea nella città di Al-Fukhari, a est di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza». Secondo il report, «i bombardamenti israeliani hanno colpito anche le città di al-Mughraqa e az-Zahra nel centro di Gaza», ma «non è ancora chiaro se ci siano state delle vittime».

Da parte loro le forze armate israeliane (Idf) hanno reso noto che «aerei da combattimento dell'aviazione di Israele hanno colpito infrastrutture terroristiche e obiettivi terroristici adiacenti a un sito di lancio nell'area di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza».

15:47
15:47
«Hamas non ha ancora dato risposta, occorre aspettare»

Il ministro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz ha confermato che Hamas ancora non ha dato alcuna risposta alla proposta dei mediatori egiziani.

"Suggerisco - ha detto, citato dai media - che 'autorità politiche' e tutti coloro che prendono decisioni attendano aggiornamenti ufficiali, che stiano calmi e non cadano nell'isteria".

Gantz ha quindi confermato che se Hamas dovesse accettare l'intesa, sarà il gabinetto di guerra - previsto domani - a discutere la vicenda.

15:19
15:19
«Hamas accetterà il rilascio degli ostaggi senza la fine della guerra»

Alti funzionari israeliani riferiscono che secondo le prime indicazioni Hamas accetterà di portare a termine la prima fase dell'accordo - il rilascio umanitario di ostaggi - senza un impegno ufficiale da parte di Israele a porre fine alla guerra. Lo rende noto su X Barak Ravid di Axios.

15:05
15:05
«Non porremo fine alla guerra con l'accordo»

Un funzionario israeliano vicino ai colloqui in corso per garantire un accordo sulla liberazione degli ostaggi smentisce le notizie dei media arabi secondo cui gli Stati Uniti avrebbero garantito che Israele ritirerà tutte le truppe da Gaza alla conclusione di un accordo di cessate il fuoco in tre fasi.

«Contrariamente a quanto riportato, Israele non accetterà in nessun caso la fine della guerra come parte di un accordo per il rilascio dei nostri ostaggi», afferma il funzionario citato dal Times of Israel. «Come deciso dai vertici politici, l'esercito israeliano entrerà a Rafah e distruggerà i rimanenti battaglioni di Hamas lì con o senza una tregua temporanea per consentire il rilascio dei nostri ostaggi», aggiunge la fonte.

Israele ha ripetutamente rifiutato la fine della guerra per distruggere Hamas a Gaza come condizione per un accordo sulla liberazione degli ostaggi.

14:06
14:06
Giornalisti uccisi a Gaza: il Washington Post smentisce la versione dell'IDF

Il Washington Post pubblica su X un video che contraddice la versione israeliana su un raid che ha ucciso due giornalisti di Al Jazeera, accusati di essere terroristi.

Il 7 gennaio, l'esercito israeliano ha effettuato un attacco missilistico mirato su un'auto sulla quale c'erano quattro giornalisti palestinesi, appena fuori da Khan Yunis, nel sud di Gaza. Due membri di un team di Al Jazeera - Hamza Dahdouh, 27 anni, e l'operatore di droni Mustafa Thuraya, 30 anni - sono stati uccisi insieme al loro autista. Due giornalisti freelance sono rimasti gravemente feriti. Stavano tornando dalla scena di un precedente attacco israeliano contro un edificio, di cui avevano utilizzato un drone per filmare le conseguenze.

E proprio il drone sarebbe centrale nella giustificazione israeliana dell'attacco. Le forze di difesa israeliane hanno dichiarato in una dichiarazione il giorno successivo di aver "identificato e colpito un terrorista che utilizzava un mezzo aereo che rappresentava una minaccia per le truppe dell'IDF". Due giorni dopo, l'esercito ha annunciato di aver scoperto prove che entrambi gli uomini appartenevano a gruppi militanti - Thuraya ad Hamas e Dahdouh alla Jihad islamica palestinese - e che l'attacco era stato una risposta a una minaccia "immediata".

Il Washington Post ha ottenuto ed esaminato le riprese del drone di Thuraya, che sono state archiviate in una scheda di memoria recuperata sulla scena e inviata a una società di produzione palestinese in Turchia. Nessun soldato, aereo o altro equipaggiamento militare israeliano è visibile nel filmato girato quel giorno - che il Post pubblica nella sua interezza - sollevando interrogativi sul motivo per cui i giornalisti sono stati presi di mira. Altri giornalisti hanno affermato di non essere a conoscenza dei movimenti di truppe nella zona.

Le interviste con 14 testimoni dell'attacco e con i colleghi dei giornalisti uccisi offrono il resoconto più dettagliato finora dell'incidente mortale. Il Post non ha trovato indicazioni che quel giorno uno dei due uomini agisse come qualcosa di diverso dal giornalista. Entrambi erano passati attraverso i posti di blocco israeliani nel loro cammino verso sud all'inizio della guerra; Dahdouh aveva recentemente ottenuto il permesso di lasciare Gaza, un raro privilegio che difficilmente sarebbe stato concesso a un noto militante.

In risposta alle molteplici richieste e alle domande dettagliate del Post, l'IDF ha dichiarato: "Non abbiamo altro da aggiungere".

Il Post non è riuscito a identificare altri casi durante la guerra in cui i giornalisti sono stati presi di mira dall'IDF per aver fatto volare droni, che sono stati ampiamente utilizzati per catturare l'entità della devastazione a Gaza.

11:40
11:40
«Progressi significativi nei negoziati su Gaza»

«Ci sono progressi significativi nei negoziati» tra Hamas e Israele sulla proposta di cessate il fuoco e liberazione degli ostaggi a Gaza: lo ha reso noto l'emittente egiziana Al-Qahera News, legata ai servizi segreti del Paese, che cita una fonte anonima.

I mediatori egiziani hanno «raggiunto una formula concordata sulla maggior parte dei punti controversi», ha aggiunto.

10:04
10:04
Hamas chiede garanzie a Israele «Non attacchi dopo il rilascio degli ostaggi»

Alti funzionari di Hamas hanno detto ad Haaretz, prima del loro arrivo in Egitto dove continueranno i negoziati per un accordo, che secondo quanto riferito dai mediatori egiziani, Israele e gli Stati Uniti sono impegnati per un cessate il fuoco.

Tuttavia, la questione cruciale per Hamas è se Israele riprenderà ad attaccare Gaza dopo che gli ostaggi verranno rilasciati.

I funzionari - scrive il giornale - hanno aggiunto che il movimento chiede garanzie agli intermediari che Israele non riprenderà i combattimenti. Sabato arriverà al Cairo anche una delegazione del Qatar.

08:38
08:38
Raid israeliano in Libano: segnalate vittime tra i civili

Aerei da combattimento israeliani hanno sferrato un attacco contro le basi dell'organizzazione sciita Hezbollah con sede in Libano vicino alla città di Bint Jbeil, nel sud del Paese. Lo riferisce Al Manar, secondo quanto riporta la Tass.

L'emittente televisiva ha riferito che gli attacchi sono stati effettuati anche nei villaggi di Aitaroun e Maroun El Ras dove sono state distrutte diverse case. Segnalate vittime tra i civili.

Nel suo canale Telegram, Hezbollah ha sottolineato che i suoi combattenti hanno sferrato diversi attacchi contro le truppe israeliane nelle ultime 24 ore.

Complessivamente, dall'inizio della guerra, 77 civili sono stati uccisi in attacchi di bombardamento nel sud del Libano, mentre la milizia sciita ha perso più di 300 combattenti.

08:34
08:34
Il punto alle 8.30

«Hamas è l'unico ostacolo al cessate il fuoco a Gaza»: lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken, mentre i militanti si preparano a inviare una delegazione al Cairo per i colloqui. «Aspettiamo di vedere se, in effetti, accetteranno un sì per una risposta al cessate il fuoco e al rilascio degli ostaggi», ha sottolineato Blinken. «La realtà in questo momento - ha concluso - è che l'unica cosa che si frappone tra il popolo di Gaza e un cessate il fuoco è Hamas». Blinken ha poi avvertito che «un attacco israeliano a Rafah, la città nel sud della Striscia di Gaza» dove sono ammassati più di un milione di palestinesi sfollati a causa della guerra, causerebbe danni «oltre l'accettabile». Israele non ha presentato alcun piano per proteggere i civili durante questo possibile attacco, ha aggiunto. «In assenza di un tale piano, non possiamo sostenere un'operazione militare su larga scala a Rafah, perché il danno che causerebbe sarebbe oltre ciò che è accettabile», ha detto durante il Forum del McCain Institute a Sedona, in Arizona.

Intanto ieri Hamas ha confermato, in comunicato diffuso sul suo sito web, la presenza della sua delegazione oggi al Cairo. «Alla luce dei recenti contatti con i fratelli mediatori in Egitto e Qatar, la delegazione di Hamas si recherà domani, sabato, al Cairo per completare le discussioni» si legge nella nota che specifica: «Mentre sottolineiamo lo spirito positivo con cui la direzione del movimento ha risposto quando ha studiato la proposta di cessate il fuoco recentemente ricevuta, con lo stesso spirito andremo al Cairo per raggiungere un accordo».

«Noi del movimento Hamas e delle forze di resistenza palestinesi siamo determinati a portare a termine l'accordo, in modo da soddisfare le richieste del nostro popolo per la completa cessazione dell'aggressione, il ritiro delle forze di occupazione, il ritorno degli sfollati, l'aiuto per la nostra gente, l'inizio della ricostruzione e la conclusione di un serio accordo di scambio», si legge ancora nel comunicato di Hamas.

Ma secondo alcuni giornali, gli Stati Uniti starebbero perdendo la pazienza. Stando al Times of Israel, che cita una fonte a conoscenza del dossier, il Qatar sarebbe pronto ad accettare una richiesta statunitense riguardante l'espulsione da Doha della leadership di Hamas (compreso Ismail Haniyeh). Secondo il Washington Post, il segretario di Stato Antony Blinken avrebbe consegnato il mese scorso la richiesta di «espellere» i leader di Hamas da Paese se continuano a rifiutare l'accordo per il cessate il fuoco a Gaza.  Blinken - secondo il quotidiano - ha consegnato questo messaggio al primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani. Il Wp ha anche riferito che il Qatar aspettava da mesi la richiesta statunitense.