Processo a Bolsonaro, il procuratore chiede la condanna per il golpe

Il procuratore generale del Brasile, Paulo Gonet, ha chiesto la condanna dell'ex presidente Jair Bolsonaro e di altri sette imputati accusati di far parte del nucleo di vertice di un'organizzazione criminale che avrebbe tentato un colpo di stato per impedire l'insediamento di Luiz Inácio Lula da Silva dopo le elezioni del 2022.
Nella sua arringa, Gonet ha sottolineato che gli imputati agirono per rompere le regole costituzionali, ricorrendo o minacciando di ricorrere alla forza. «Quando presidente della Repubblica e ministro della Difesa si riuniscono con i comandanti militari, a loro sottoposti, per consultarli sull'esecuzione della fase finale del colpo di stato, questo è già in corso di esecuzione», ha detto.
Il procuratore ha poi ricordato le azioni violente dei sostenitori di Bolsonaro tra la fine del 2022 e l'inizio del 2023, definite «spaventose e tenebrose»: dall'attacco alla sede della Polizia Federale a Brasilia il 12 dicembre 2022, al tentativo di attentato con un camion-bomba all'aeroporto della capitale la vigilia di Natale, fino ai piani per assassinare Lula, il vicepresidente Geraldo Alckmin e il giudice della Corte Suprema Alexandre de Moraes.
Gonet ha definito l'assalto dell'8 gennaio 2023 alle sedi di presidenza, parlamento e Corte Suprema «l'apice violento di quegli atti incentivati dall'organizzazione criminale» e ha aggiunto che «il sostegno agli accampamenti davanti alle caserme, dove si invocava apertamente un intervento militare rientra in questo contesto».
Infine, ha ribadito che l'accusa si fonda su prove concrete. «Gli stessi imputati hanno documentato quasi tutte le fasi dell'impresa. È materialmente dimostrata la sequenza di atti destinati a provocare la rottura della normalità del processo successorio».