«Prorogati gli arresti per il metropolita filorusso Pavel»

Il tribunale distrettuale di Solomyansk a Kiev ha prorogato di altri due mesi gli arresti domiciliari per l'ex metropolita Pavel del Pechersk Lavra, l'antico Monastero delle Grotte, rimasto fedele al Patriarcato russo dopo lo scisma della Chiesa nazionale ucraina sull'onda della guerra. Il religioso è accusato di essere filoputiniano e favorevole all'invasione russa dell'Ucraina. Lo scrive Ukrinform.
Pavel è stato arrestato il primo aprile scorso e confinato con il braccialetto elettronico agli arresti domiciliari: misura che sarebbe scaduta domani. «Il tribunale ha accolto la richiesta dell'ufficio del pubblico ministero di prorogare gli arresti domiciliari», scrive Ukrinform citando un funzionario locale. La difesa ha chiesto la revoca della misura.
Quando in aprile la misura cautelare fu stabilita, la Procura generale scrisse che «il metropolita Pavel della Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Mosca, ha offeso i sentimenti religiosi degli ucraini e ha giustificato l'aggressione della Federazione russa contro l'Ucraina», e che il religioso è anche sospettato di «violazione dell'uguaglianza dei cittadini sulla base della loro razza, nazionalità, appartenenza regionale, credenze religiose» per aver «ripetutamente insultato i sentimenti religiosi degli ucraini, sminuito le opinioni dei credenti di altre fedi e ha cercato di creare atteggiamenti ostili nei loro confronti».